Texone Patagonia: Interviste esclusive con gli autori Mauro BOSELLI & Pasquale FRISENDA

Frisenda e Boselli por Bira Dantas

Interviste condotte da José Carlos Francisco, con la collaborazione di Giampiero Belardinelli e Roberto Pagani per la formulazione delle domande, di Bira Dantas per la caricatura, di Omar Bacis per le foto, di Júlio Schneider (traduttore di Tex per il Brasile) e di Gianni Petino per le traduzioni e le revisioni.

MAURO BOSELLI

Mauro BoselliL’anima narrativa di Patagonia è il Tex con il suo innato senso di giustizia: l’eroe viene rispettato dagli uomini liberi proprio per questo. Il tuo Tex gronda di indignazione, ma allo stesso tempo mantiene una lucidità che gli permette di uscire vincitore da una situazione disperata. La continuità con il Tex di Gianluigi Bonelli è evidente. Dicci qualcosa su questo punto.
Mauro Boselli: Beh, ritengo che Tex non abbia DUE modi di comportarsi, che lo scriva io o lo scriva (notare il tempo presente) GL Bonelli! Lui si comporta da Tex. In “Patagonia” viene messo in una situazione tra le più difficili della sua vita e deve fare scelte estreme, ma sempre “da Tex”. E ne esce vincitore sul piano morale. Solo su quello.

Esboço para capa do TexoneFin dalle prime pagine di “Patagonia” si respira un’aria malinconica e di tragedia, si ha quasi la sensazione che una tragedia sia imminente. E’ un aspetto che all’interno della saga di Tex, solitamente improntata all’ottimismo, ha pochi precedenti. Ci vengono in mente solo il classico “Tra due bandiere” e, in misura minore, il più recente “L’uomo senza passato”. Quando stavi sceneggiando questa avventura avevi ben chiaro in mente il finale tragico ed epico oppure hai valutato l’ipotesi di “forzare” la storia, cosa che spesso avviene nella serie, cercando un finale più consolatorio, se vogliamo, e quindi più rivolto all’ottimismo?
Mauro Boselli: La scelta è stata dettata dalla realtà storica dei fatti. Si tratta di una storia abbastanza unica, in fondo, che non potremo ripetere, nelle scelte estreme di cui ho detto (tipo schierarsi così apertamente con il popolo rosso e uccidere i soldati argentini). La strada del soggetto era quella fin dall’inizio. Parlandone con Bonelli ho avuto via libera per “andarci giù duro”. Non era previsto un diverso epilogo.

Tex Willer por FrisendaE parlando delle cupe e toccanti scene finali, credi che sia possibile immaginare i un modo simile, seppure in un lontano futuro, la “fine” di Tex, cioè vedere il ranger impegnato a diffondere i suoi ideali di libertà e giustizia in altri parti del mondo, durante altre guerre dimenticate?
Mauro Boselli: Assolutamente no. Tex vivrà sempre e non voglio immaginare la sua fine. Ma, se fosse un uomo reale, non lo vedrei comportarsi  da “sergente Kirk” o da Che Guevara al fianco dei nativi americani. Tex è capo dei Navajos e i Navajos tuttora hanno il loro territorio sovrano negli USA. Tex invecchierebbe e morirebbe sereno nella Riserva, dopo una vecchiaia trascorsa cacciando puma e cervi in Arizona.

La figura di Mendoza all’inizio sembra delinearsi come una sorta di secondo Montales. In seguito il personaggio si adegua agli ordini ricevuti e rivela la propria ipocrisia. È stato Mendoza, nel corso della sceneggiatura, a dettarti il cambiamento?
Mauro Boselli: Idem come alla risposta 2. E’ vero che ho spesso dichiarato di non stendere soggetti dettagliati e di improvvisare spesso, ma certe svolte narrative e certi personaggi sono troppo importanti per non averli chiari fin dall’inizio.

Mauro Boselli autografandoI personaggi sfaccettati e tormentati, l’esile confine tra il bene e il male, il riscatto morale di alcune figure all’apparenza negative sono aspetti che ricorrono abbastanza spesso nella tua produzione texiana. In “Patagonia” spiccano, soprattutto nell’ultima bellissima parte, anche delle innovazione tecniche che sulla serie raramente erano apparse: flashback arditi, montaggi alternati, scene mute di 4 tavole. In questo Texone hai beneficiato di maggiori libertà anche in questo senso, forse in virtù della particolarità della trama? Pensi di riproporre anche in futuro tali accorgimenti?
Mauro Boselli: Solo se occorre. Questa non è la serie regolare di Tex e quindi ci si può permettere qualcosina in più.

Esboço para capa do TexoneIn alcune tue storie precedenti hai dato molto risalto alla figura di Kit Willer. In questo Texone hai scritto diverse sequenze toccanti e forti: l’abbraccio tra i due Willer è una di queste. Giuseppe Pollicelli (su facebook) ha scritto: «Va detto che Boselli le scelte coraggiose le ha sempre fatte, a volte anche rischiando l’impopolarità (ricordo per esempio la storia texiana di Thunder Jack, che peraltro a me piacque non poco)». Quando vuoi inserire situazioni innovative – secondo noi necessarie – ti poni dei dubbi o vai dritto per la tua strada?
Mauro Boselli: Ambedue!

PASQUALE FRISENDA

Pasquale FrisendaIn Patagonia, grazie anche al formato, l’impatto drammatico del tuo segno ha travolto emotivamente il lettore. Come ti sei trovato nella resa delle molte sequenze di battaglie scritte da Boselli?
Pasquale Frisenda: L’occasione mi è sembrata troppo grossa per sciuparla con tavole sottotono o poco curate. Ho cercato di evidenziare il più possibile le indicazioni e gli spunti che mi arrivavano dalla sceneggiatura, lavorando sulle espressioni dei personaggi, la gestualità, e usando un contrasto di bianco e nero piuttosto netto, quasi espressionista e tipico del fumetto latino, per aumentare la drammaticità della vicenda narrata.

Jack Tigre por FrisendaPur essendo già avvezzo ad atmosfere western, grazie alla collaborazione prima con Ken Parker  e poi con Magico Vento, quali difficoltà e quali stimoli hai provato a passare al western di Tex, così lontano in termini di tempi narrativi, psicologia dei personaggi e “visione del mondo” dalle due precedenti saghe? Credi che aver approcciato Tex ed il suo mondo con una storia così palesemente fuori canone ti abbia in qualche modo aiutato?
Pasquale Frisenda: L’anomala ambientazione, anche se non subito, ha poi giocato a mio favore per cercare di ritrarre un Tex più personale. Come dicevi, Ken Parker, Magico Vento e Tex sono personaggi e universi ben distinti, con la loro identità e dei codici narrativi precisi e forti, dunque il mio approccio ad un’icona come Tex è stato in quella direzione: imparare i nuovi tempi narrativi e le caratteristiche della nuova serie, almeno per me, come già avevo fatto con KP e MV.

Esboço para capa do TexoneFin dall’incipit balza all’occhio la grande cura che hai messo nel tuo lavoro: gli ambienti sono così ben delineati e “vivi” che sembra di essere davvero catapultati sul battello, nelle Pampas ed infine sulle montagne andine; anche i personaggi sono dotati di una straordinaria mimica facciale e in tutte le scene la fa da padrone un realismo assoluto. Oltre che derivante dall’aver avuto agli inizi della tua carriera un Maestro del calibro di Ivo Milazzo, nella rappresentazione grafica di personaggi ed ambienti hai ricevuto precise indicazione da parte di Mauro Boselli o invece hai goduto di una totale libertà espressiva? Quale modello di Tex hai preso come riferimento?
Pasquale Frisenda: Intanto vi ringrazio per il giudizio espresso sulle tavole; cercare di “far entrare” il lettore nell’atmosfera della storia, e fin dalla prima pagina, è da sempre la cosa su cui punto di più, dunque non mi potevi dire nulla di più gradito. Il lavoro fatto al fianco di Ivo Milazzo è stato molto prezioso per capire questi aspetti. Molte indicazioni per gli ambienti e per i personaggi sono arrivate da Mauro Boselli in sceneggiatura o da foto ad essa allegate, ma sono abituato a metterci molto di mio in questo senso, e spesso la ricerca dura fino alla conclusione del progetto. Per Tex ho guardato molti dei disegnatori che lo hanno portato ad essere il mito fumettistico che è, a cominciare da Aurelio Galleppini, per poi passare a Ferdinando Fusco, Giovanni Ticci, Vincenzo Monti, Alfonso Font e Claudio Villa in particolare.

Kit Carson por FrisendaKit Willer por Frisenda
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I personaggi apparsi in questo albo hanno una personalità prorompente: quanto l’intensa sceneggiatura di Boselli ti ha responsabilizzato a non tradire queste figure?
Pasquale Frisenda: In tutte le 224 tavole del volume.

Frisenda desenhandoOltre all’ottimo Tex, hai dato al giovane Kit una vitalità non facile da cogliere alla prima prova texiana. Soprattutto è emersa l’umanità di Kit Willer: quali sono state le difficoltà un personaggio in apparenza minore?
Pasquale Frisenda: Mi rendo conto che Kit ha avuto sempre meno risalto rispetto ad altri comprimari, ma a me è sempre piaciuto. Anzi, forse converrebbe, per come la vedo io, dedicargli più spazio, attenzione ed energie in futuro, potrebbe crescere tanto e diventare un bel personaggio anche per i lettori più giovani. Nel soggetto di partenza di “Patagonia”, Kit aveva un ruolo piuttosto incisivo nella vicenda, e negli studi realizzati per il personaggio ho cercato da subito di dargli un’aria più determinata, senza ovviamente fargli perdere la solarità dei suoi anni. Gli studi sono piaciuti a Sergio Bonelli, e quell’immagine è passata. I riferimenti per caratterizzarlo sono stati principalmente il Kit visto nelle storie “A sud di Nogales” e “Il solitario del west” disegnate da Giovanni Ticci, e “Il segno di Cruzado” di Galleppini.

Tra le cose che non ti sono state chieste, c’è qualcosa che vuoi aggiungere?
Pasquale Frisenda: No, se non che vi ringrazio come sempre per la vostra attenzione e passione.

Mauro Boselli e Pasquale Frisenda

(Cliccare sulle immagini per vederle a grandezza naturale)

3 Comentários

  1. Mitico Amico e Pard Zeca (si, lo so che dirai che mitico è solo il nostro Tex, ma anche tu lo sei, credi a me).
    Bellissime le interviste e ancor più belle le bozze delle copertine.
    A me la seconda è piaciuta tantissimo e, fosse dipeso da me l’avrei scelta per diventare la cover ufficiale.
    Sai dirci perchè è stata scartata? Forse troppo violenta?

  2. Beh, violenta direi di no?
    Per quale motivo può essere ritenuta violenta?
    In realtà Bonelli voleva vedere Tex affiancato dagli indios, e la scelta è ricaduta alla fine sulla prima immagine proposta, cioè il Tex di profilo, in attesa del nemico e pronto per la battaglia, a fianco dei tehuelches.

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