Ricordando Sergio Bonelli, di Pasquale Ruju

Ho due ricordi particolarmente vividi di Sergio Bonelli, fra i tanti di un uomo che mi onora, come onora tutti gli altri colleghi, aver avuto come editore e amico.

Il primo di questi ricordi è da lettore. Riguarda un vecchio numero di Mister No, da lui sceneggiato, per i disegni del grande Roberto Diso. Ero ancora un ragazzino, a quei tempi, ma quella storia, come talvolta succede negli anni dell’adolescenza, mi è rimasta impressa nella memoria.

L’albo si intitolava “Atlantico!”. Vedeva il suo protagonista (e un po’ alter-ego) Mister No, raggiungere un villaggio sulla riva del mare, e scatenarsi in una festa, fra danze, musica e liquore, tirando l’alba in compagnia di amici e belle ragazze, per poi lanciarsi in mare a bordo di una scassata jangada, l’imbarcazione dei pescatori locali, e vivere una appassionante avventura. Ci sono storie che segnano la fantasia, e costituiscono una sorta di “imprinting” per ogni narratore.

Ecco, quella per me è stata una storia così. E la devo a Sergio.

Anche di questo, gli voglio dire grazie.

Il secondo ricordo è legato alla sua simpatia e umanità, ai consigli ricevuti nel corso di tanti pranzi e cene, durante i quali ci si scambiavano ricordi di viaggi, e spesso scaturivano idee, progetti, perfino abbozzi di storie. Sergio era un grande conversatore, e un amante del buon vivere, tanto quanto lo era dell’Avventura, quella con la “A” maiuscola. L’Avventura raccontata ma anche vissuta, in paesi lontani, imparando altre lingue, visitando luoghi che pochi, ai suoi tempi, avevano il coraggio di raggiungere. Questo era Sergio.

Gli devo tanto, tutti noi, colleghi, amici e lettori, gli dobbiamo tanto. E mi piace ricordarlo così, rileggendo quel vecchio albo, o uno degli innumerevoli altri che ha scritto: reduce da una bella festa, a bordo di una barca o ai comandi di un piccolo aereo, in partenza verso una nuova, bellissima Avventura!

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