Intervista esclusiva: FABIO CIVITELLI (in occasione della sua presenza al Festival di Beja – 2010)

Intervista condotta da José Carlos Francisco, con la collaborazione di João Miguel Lameiras per la formulazione delle domande e di Gianni Petino e Júlio Schneider (traduttore di Tex per il Brasile) per le traduzioni e revisione.

Fabio Civitelli - 25 anos a desenhar TexFabio, tu sarai protagonista in Portogallo di una esposizione integrata nel Festival Internazionale del Fumetto di Beja che commemora i tuoi 25 anni di carriera disegnando Tex. Puoi farci una retrospettiva di questo periodo e di ciò che rappresenta per te questo avvenimento che potrà contare sulla tua presenza in un paese straniero?
Fabio Civitelli: Pensare che sono già passati più di 25 anni dal mio ingresso nel mondo di Tex mi mette i brividi! Il tempo passa velocemente con al fianco un amico come Tex Willer! Per me tutto questo è una bella avventura professionale e umana: professionale per essere stato chiamato da Sergio Bonelli nello staff del personaggio più prestigioso del fumetto italiano e essermi messi al servizio dell’eroe, con umiltà e con la consapevolezza di impegnarmi al massimo per essere degno di questo onore, e umana per lo svilupparsi di rapporti di amicizia, di stima e di affetto verso l’editore, gli sceneggiatori, i colleghi disegnatori e il meraviglioso pubblico dei lettori. Quale miglior modo di celebrare questa ricorrenza se non con una mostra in un paese che, inaspettatamente, mi ha sempre apprezzato e accolto con grande simpatia?

Entrevista de Fabio Civitelli ao BDjornalQuali momenti ricordi maggiormente in questi 25 anni di carriera con Tex?
Fabio Civitelli: Col tempo i momenti di difficoltà, che pure ci sono stati, svaniscono nel ricordo e si rafforzano i momenti lieti: il conoscere tanti lettori appassionati, in Italia come in Portogallo, l’apprezzamento di Sergio Bonelli e della Casa Editrice che mi ha consentito di realizzare l’albo celebrativo dei 60 anni, e anche il viaggiare per tutta la penisola e all’estero per promuovere Tex, facendomi sentire un po’ un ambasciatore del fumetto bonelliano.

Sei cosciente di essere uno dei migliori disegnatori di sempre della serie e che i lettori conservano sempre grandi aspettative dai tuoi lavori?
Fabio Civitelli: Essere considerato con tanto favore da lettori così esigenti è motivo di grande soddisfazione. Ciò non toglie che si tratti di una grossa responsabilità: mantenere alto lo standard di qualità nonostante il passare degli anni è il mio obiettivo principale, e anzi adesso sto cercando di smussare il mio difetto principale, quello di una eccessiva “pulizia” del tratto che contrasta un po’ con l’ambiente western.

Civitelli e o editor do BDjornal, Jorge Machado-DiasFabio, svelaci un segreto: come si forma un disegnatore del tuo calibro?
Fabio Civitelli: Non ci sono segreti particolari se non l’amore per il proprio lavoro, che considero uno dei più belli del mondo, e tanta applicazione e tanta perseveranza.

In che modo ritieni che Fabio Civitelli possa riuscire a portare nuovi lettori verso Tex?
Fabio Civitelli: A volte penso che un disegno curato, con soluzioni grafiche moderne e spettacolari, ma anche l’incontro con tanti lettori alle mostre e nelle fumetterie, possano portare qualche nuovo lettore ad appassionarsi a Tex, ma mi sa che sono un illuso, perché i dati di vendita non mostrano variazioni significative. Comunque io continuerò ad impegnarmi in questo finché potrò.

Fabio Civitelli a desenhar...Come valuti il tuo lavoro di oggi in rapporto al passato?
Fabio Civitelli: Non credo di essere un buon giudice di me stesso: posso dire soltanto che ho cercato di arricchire il mio disegno con luci e ombre più espressive, aumentare la gamma tonale con varie gradazioni di grigio, e correggere quanto più possibile errori di anatomia e prospettiva. Se poi ho ottenuto un vero miglioramento lo lascio giudicare ai lettori.

A tuo avviso, quale è stato il tuo lavoro migliore su Tex? E il più difficile?
Fabio Civitelli: Sono particolarmente legato alla storia “Il presagio” per il fatto di aver potuto lavorare su un soggetto scritto da me, nel quale avevo inserito tante cose che avevo voluto disegnare e non ne avevo ancora avuto l’occasione. Però ogni autore crede che il prossimo lavoro sarà migliore dei precedenti, e spero che sarà proprio così. Al momento posso solo dire che la storia a cui sto lavorando è probabilmente la più difficile.

O Tex de Fabio CivitelliCome definiresti graficamente il tuo Tex?
Fabio Civitelli: Un uomo dallo sguardo di ghiaccio e dai nervi d’acciaio, robusto ma non imponente, serio ma capace di un ironico sorriso.

Cosa rappresenta Tex per te e quale è la sua importanza nella tua vita?
Fabio Civitelli: Al di là della grande opportunità professionale, Tex è diventato un amico che mi ha seguito nelle tappe più importanti della mia vita: il matrimonio, la nascita delle mie bellissime figlie, l’acquisto della casa ecc. Ogni storia realizzata mi ricorda un periodo della mia vita e le vicende personali si mischiano con quelle lavorative con grande facilità.

Dopo 25 anni il tuo modo di rappresentare Tex è cambiato? Hai ancora quell’entusiasmo giovanile o sei entrato in una routine, forse inevitabile in caso di pubblicazioni seriali?
Fabio Civitelli: Spero di aver affinato e approfondito degli aspetti che all’inizio, digiuno com’ero del genere western, non avevo curato particolarmente come le armi, gli ambienti e l’abbigliamento. Questa continua ricerca è anche il modo migliore per non cadere nella routine quotidiana e mantenere quella voglia di studiare nuove soluzioni grafiche e narrative che rendono ancora piacevole e creativo lavorare a un personaggio così importante.

O fotógrafo Fabio CivitelliCosa ti aspetti ancora dalla tua carriera, per quanto riguarda Tex?
Fabio Civitelli: Di poter continuare a disegnarlo per molti anni ancora, e di ricevere anche in futuro le soddisfazioni che questo lavoro mi sta attualmente regalando.

Tu hai avuto qualche influenza su alcune sceneggiature di Claudio Nizzi. Puoi dirci qualcosa in merito e se hai ancora qualche ambizione di realizzare un giorno una storia tutta tua di Tex?
Fabio Civitelli: Con Nizzi è nata in tanti anni una sintonia e un affiatamento tale che ho potuto spesso intervenire sulle sceneggiature con variazioni e piccole modifiche, così come Claudio mi consigliava sui disegni. Proporgli delle mie idee è stato naturale, e la sua accoglienza è stata talmente buona che i miei soggetti sono diventati delle storie sceneggiate e disegnate. La prima e più importante è stata “Il presagio” seguita a ruota da “Il duello”, storia breve a colori pubblicata su “Specchio” nel 1998. Non firmate, ho scritto anche “Il fuggitivo” (Almanacco del West 2005) e “Tumak l’inesorabile”, inoltre mia è l’idea di base di “Ritorno a Culver City”. Quanto al futuro, non so se troverò il tempo e la concentrazione necessari per scrivere ancora. Sto lavorando a tre progetti contemporaneamente, e sono veramente molto impegnato. Comunque non escludo di riprovarci, prima o poi.

Fabio Civitelli e João Miguel LameirasGirano voci che tu saresti coinvolto in nuovi ed importanti progetti in relazione a Tex. Cosa puoi dirci in proposito?
Fabio Civitelli: Non è più un segreto per nessuno, almeno in Italia, che la storia a cui sto lavorando, su testi di Mauro Boselli, sarà pubblicata come Texone. La cosa mi rende particolarmente felice, perché è la conseguenza della alta considerazione che Sergio Bonelli e la Casa Editrice hanno del mio lavoro. Il fatto poi che i miei disegni saranno stampati in grande formato, mi ha permesso di arricchirli di ancora più particolari e sfumature. Inoltre sta finalmente giungendo a conclusione il libro di illustrazioni inedite, realizzato con la complicità dell’amico Giovanni Battista Verger, che sarà pubblicato da Little Nemo Editore, spero entro la fine dell’anno. In quasi 90 disegni, ho cercato di illustrare tutti gli aspetti del mondo di Tex, dalle scene d’azione ai paesaggi, dalle città alle praterie ecc. C’è poi anche un altro gruppo di illustrazioni che sto realizzando per Bonelli, ma è prematuro parlarne. Come si può vedere, non ho certo modo di annoiarmi!

Sempre rodeado de TexianosE’ già la terza volta che vieni invitato ad essere presente e ad esporre tuoi lavori in un grande evento dei fumetti realizzato in Portogallo: puoi dirci cosa significa per te questo fatto?
Fabio Civitelli: Continuo a stupirmi dell’affetto e dell’amicizia di tanti fan portoghesi, che ho conosciuto a Moura e ho poi rivisto in occasione del Festival di Amadora. Sono veramente fantastici, ed è incredibile l’amore che hanno per Tex. Spero solo di poter ricambiare adeguatamente l’accoglienza che sempre mi riservano. In queste occasioni mi sento l’ambasciatore di Tex, e questo mi riempie d’orgoglio.

Civitelli, Dorival e José CarlosHai trovato differenze significative tra il Salone di Moura del 2007 ed il Festival di Amadora del 2008? Quale di questi eventi ha significato di più per te e perché?
Fabio Civitelli: Sono stati entrambi molto belli: il Salone di Moura aveva una atmosfera più “familiare” e meno ufficiale. Sono stato a casa di Carlos Rico, ho conosciuto la sua splendida famiglia, ho passeggiato con Dorival Vitor Lopes e l’amico Zeca per le stradine notturne della città, e tutti loro mi hanno fatto sentire come a casa mia. Il Festival di Amadora era un evento più grande, eravamo tanto autori e c’era un programma ufficiale da rispettare, però anche lì, alla fine, l’atmosfera era molto cordiale e io e Marco Bianchini abbiamo passato delle bellissime giornate.

Fabio Civitelli e Carlos RicoQuali aspettative hai relativamente al Festival di Beja in generale e della tua esposizione in particolare?
Fabio Civitelli: Sarò felice di incontrare tanti vecchi e nuovi amici davanti alla mia mostra, far veder anche molto materiale inedito. E’ sempre emozionante vedere i propri disegni appesi ad una parete, visti da tanti lettori appassionati e competenti: sarà magari anche l’occasione per svelare qualche piccolo trucco del mestiere.

Quale è stato il momento più interessante dei tuoi soggiorni in Portogallo?
Fabio Civitelli: Mi è impossibile condensare in poche parole tutte le emozioni vissute in quei giorni. Se proprio devo sceglierne uno, direi il momento della premiazione al Teatro di Moura: ero veramente emozionato e contento, ho perfino provato a dire due parole in portoghese!

Desenhando El MoriscoVisto che hai già frequentato vari Festival del fumetto in Portogallo, puoi dirci se trovi delle differenze fra questi e quelli italiani?
Fabio Civitelli: Nei Festival italiani, soprattutto a Lucca, mi fanno disegnare moltissimo e non riesco mai a trovare il tempo per visitare con calma le mostre, mentre in Portogallo il clima è molto più rilassato.

Ci puoi raccontare qualche aneddoto curioso che ti è successo in un Festival?
Fabio Civitelli: Nel 2007, durante il tragitto dall’aeroporto a Moura, ci siamo fermati a visitare Evora, una bellissima città, e proprio in quei giorni c’erano molte bancarelle di libri e fumetti usati. Mi è bastato dare un’occhiata per scoprire alcuni albi di Tex editi in Brasile, da me disegnati! Adesso fanno bella mostra di se nella mia libreria. Non potevo certo ricevere un portafortuna migliore.

Pressionado pelo próprio TexSe avessi l’opportunità di disegnare un qualsiasi personaggio fuori dall’universo Bonelli, quale sceglieresti?
Fabio Civitelli: Come ho detto più volte, mi trovo così bene con Tex che non ho alcuna intenzione di cambiare. Se proprio devo indicarne uno, posso citare forse il solo Blueberry del grande Giraud, un personaggio che ho sempre amato molto.

In conclusione, vuoi lasciare un messaggio ai tuoi ammiratori che si trasferiranno a Beja?
Fabio Civitelli: Cercherò naturalmente di soddisfare il più possibile le loro curiosità, porterò anche alcune copie dei miei libri editi da Little Nemo, e anche di accontentare tutti quelli che mi chiederanno un autografo o un disegnino.

Desenhando... TexFabio, ti ringraziamo moltissimo per il tempo che ci hai dedicato. Se vuoi approfittare di questo spazio per lasciare qualche messaggio ai nostri lettori, puoi farlo!
Fabio Civitelli: Spero che i lettori portoghesi intervengano numerosi: come ho detto, ho tante cose da mostrare, farò molti disegnini e sono sicuro che passeremo delle bellissime giornate!

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(Cliccare sulle immagini per vederle a grandezza naturale)

2 Comentários

  1. La schiettezza e la simpatia di Fabio sono insite nella sua natura, così come la bellezza dei suoi disegni: lui è proprio così.
    Nel febbraio 2008 sono andato ad una mostra a Cardano, era la prima volta che c’incontravamo, mi ha chiesto se avrei avuto piacere di sedere, a cena, a tavola con lui, sua moglie, Sergio, Faraci… je dovevo dì de no ???? 😯

  2. Che bello ogni volta sentire parlare Fabio di tecnica, disegni e passione!!
    Un grande artista indubbiamente, ma non lo scopriamo mica adesso!! 😉 🙂 🙂

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