Intervista condotta da José Carlos Francisco.
Per iniziare parlaci un po’ di te: luogo e data di nascita, famiglia, cosa fai da un punto di vista professionale?
Gianni Petino: Sono nato a Pisa il 18 dicembre del 1942, sono sposato da quasi 40 anni ed ho 3 figli: Alberto, Andrea e Carlo.
Sono in pensione dal 1999, prima ero direttore commerciale di una grossa società di leasing; sto continuando a lavorare part-time nello stesso campo finanziario.
Quando è iniziata la tua passione per i fumetti, soprattutto per Tex?
Gianni Petino: La mia passione per Tex è iniziata sin da quando è uscita la prima avventura, avevo circa 6 anni nel 1948. Posso dire che ho quasi imparato a leggere sulle prime striscie di Tex; prima avevo letto Topolino, Nembo Kid, Pecos Bill, Capitan Miki…ma Tex mi ha affascinato subito più degli altri personaggi.
Perchè proprio Tex e non un altro personaggio?
Gianni Petino: Non saprei, forse perchè era un giustiziere, anche se governava la giustizia un po’ a suo modo… nella fantasia di un bambino penso che questo abbia importanza.
Cosa rappresenta Tex per te?
Gianni Petino: Rappresenta il legame con la mia infanzia, ricordi di giochi, di scambi di fumetti, di bei momenti passati spensieratamente.
Quanti fumetti di Tex hai in tutto nella tua collezione ? E qual’è il più importante per te?
Gianni Petino: Non lo so in verità: ho la collezione di “tutto Tex” iniziata allora, i cartonati, i Texoni, gli almanacchi, i Mondadori, sto facendo la collezione Repubblica, inoltre ho vari libri scritti su Tex; penso di essere intorno ai 850 – 900 “pezzi. Se poi aggiungiamo qualche edizione Brasiliana, Turca, Russa, Croata, Finlandese, di qualche altra lingua…
Collezioni solo fumetti ovvero tutto ciò che viene scritto sul personaggio?
Gianni Petino: Come detto, posso aggiungere solo che ho qualche statuetta di Hachette, un paio di portachiavi, alcuni disegni originali…
Qual’è la tua storia favorita? E qual’è il disegnatore che apprezzi maggiormante? E lo sceneggiatore?
Gianni Petino: Non ho una storia favorita, mi piacciono tutte in ugual misuta; mi piacciono molto Civitelli, Villa, Font, ovviamene Galleppini. Fra gli sceneggiatori trovo insuperabile il caro G.L. Bonelli, a cui ho avuto la fortuna di avere stretto la mano verso il 1975, quando l’editrice era in via Ferruccio a Milano…personaggio indimenticabile.
Cosa ti piace di più e cosa di meno in Tex?
Gianni Petino: Non ho preferenze, nè in positivo nè in negativo. Amo Tex per quello che è.
Secondo te qual’è la caratteristic di Tex che ne fa l’icona che è?
Gianni Petino: Penso che avremmo molto bisogno di persona vere come lui; forse avremmo meno criminali in giro e più sicurezza nelle strade…
Concludendo: come vedi il futuro del Ranger?
Gianni Petino: Penso che le nuove leve di lettori abbiano altri stimoli rispetto a quelli che avevamo noi e le ondate di lettori successive alla mia. La TV, i videogiochi, gli orribili “manga” hanno soppiantato le storie in cui occorre un po’ di cervello. Ci sarà qualche lettore in meno, ma di maggior qualità.
Caro Gianni Petino, a nome del blog portoghese di Tex ti ringraziamo moltissimo per l’intervista che ci hai così gentilmente concesso.
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