Intervista esclusiva: MASSIMO ROTUNDO (in occasione della sua presenza alla 3ª Mostra del Club Tex Portogallo)

Intervista condotta da José Carlos Francisco, con la collaborazione di Júlio Schneider (redattore di Tex per il Brasile) e di Gianni Petino per le traduzioni e le revisioni.

Per celebrare il terzo anno di vita del Club Tex Portogallo, si terrà una nuova Mostra al Museo del Vino e della Vigna di Anadia (il luogo più importante della città).

Situata nel centro del Portogallo, Anadia dista 25 km a nord di Coimbra e 90 km a sud di Oporto.
L’esposizione avrà luogo nei giorni 23 e 24 aprile con la presenza di due grandi nomi di Tex: Maurizio Dotti e  MASSIMO ROTUNDO.

Caro Massimo, ancora una volta sii il benvenuto al blog portoghese di Tex! Sarai protagonista in Portogallo di una esposizione del Club Tex Portogallo, nella città di Anadia. Cosa rappresenta per te questo avvenimento che potrà contare sulla tua presenza in un paese straniero?
Massimo Rotundo: Questo invito rappresenta la possibilità di conoscere persone, luoghi e vivere situazioni inaspettate; dal momento che ho iniziato a disegnare Tex ho conosciuto un mondo di appassionati che ha dell’incredibile, una cosa che non mi è mai successa in carriera, il fascino di un personaggio che ha contagiato migliaia di persone e sembra immortale. Negli ultimi hanno non ho frequentato molto manifestazioni del genere, un po’ per pigrizia e un po’ per la lunga militanza e per gli impegni di lavoro, quindi questo viaggio è un’opportunità per respirare ancora dal vivo l’entusiasmo di chi ama il fumetto e di chi lo sostiene.

Cosa ha convinto Massimo Rotundo, autore di risonanza mondiale, ad accettare un invito così insolito?
Massimo Rotundo: La curiosità di vedere il Portogallo, dove non sono mai stato. Anche se ho viaggiato molto, non ho avuto mai l’opportunità di visitarlo, e mi ha incuriosito il fatto che la manifestazione si svolge al museo del vino, che è una mia passione, mi ha ispirato per disegnare la locandina con Tex tra i filari d’uva. E la convinzione di aver fatto, insieme a Pasquale Ruju, un ottimo lavoro, uno dei miei migliori per quanto riguarda il genere avventuroso.

Quali sono le tue aspettative relativamente alla 3ª Mostra del Club Tex Portogallo?
Massimo Rotundo: Mi aspetto di parlare di disegno, di scrittura, del fumetto e di Tex, di disegnare dal vivo, di assaggiare prodotti del posto e di ammirare paesaggi mai visti. I fumettisti sono degli ottimi conduttori per incontri culturali e non, questo perché il fumetto ha molteplici agganci con il mondo dell’immagine, compreso il cinema e la letteratura.

Hai qualche contatto con il fumetto made in Portogallo? Conosci qualche autore, come per esempio E. T. Coelho, anche perché ha vissuto e lavorato per molto tempo in Italia, considerato da molti come il miglior disegnatore di fumetti portoghese di sempre?
Massimo Rotundo: Ho pubblicato almeno un libro in Portogallo negli anni 90, Pasolini, scritto da Jean Dufaux e pubblicato da Bertrand Editora, ma non ho conosciuto nessuno della casa editrice perché l’ho fatto attraverso il mio agente Aurelio Staletti e la Glénat Editions. Di E. T. Coelho ho un lontano ricordo di quando lavorava per il mercato francese, su collane tipo Vaillant, ma no ho più le mie collezioni dell’epoca. Se non sbaglio ha vinto diversi premi come disegnatore ed illustratore.

Allargando adesso un po’ l’orizzonte dell’intervista: cosa ti ha convinto ad entrare nell’industria dei comics?
Massimo Rotundo: Dopo tanti anni adesso ho ben chiaro il motivo: nel fumetto sono concentrate tutte le discipline artistiche e questo soddisfa la mia onnivora esigenza di lavorare a 360°. Inoltre ti consente di poter costruire un progetto con poco e senza filtri, e poi, cosa non secondaria, la possibilità di avere un lavoro continuativo che ti consente di mantenere la famiglia. Questo non dobbiamo mai dimenticarlo: noi fumettisti facciamo un lavoro, degno di questo nome e che merita un grande rispetto.

Come analizzi l’evoluzione della tua carriera?
Massimo Rotundo: Ho cominciato con la satira politica, poi sono passato al fumetto d’autore e adesso sto lavorando per il fumetto seriale; spesso queste categorie non hanno molto senso, è solo per dare una scansione temporale. Comunque ho sempre mantenuto un buon livello, mi do’ un otto anzi un otto e mezzo, spero di arrivare a nove con i prossimi lavori.

Su che cosa stai lavorando attualmente?
Massimo Rotundo: Sto facendo uno speciale dedicato a Brendon che andrà a colori, un personaggio di Claudio Chiaverotti, è stato il primo personaggio che ho disegnato per la Sergio Bonelli Editore. Sto cercando di lavorare molto sulle inquadrature per renderlo più dinamico.

Cos’hai provato quando hai ricevuto l’invito per disegnare il Texone?
Massimo Rotundo: Francamente mi sono sentito prima lusingato poi terrorizzato. Mi sono detto: questo è difficile, se conosci il mestiere è il momento di tirarlo fuori.

Cosa rappresenta Tex per te e quale è la sua importanza nella tua vita?
Massimo Rotundo: Tex rappresenta in fondo la mia giovinezza, i lunghi pomeriggi estivi a leggere le sue storie, e credo che sia, come per tanti altri, un’icona che ha una sua filosofia di vita che spesso condivido: per esempio, Tex è uno dei primi personaggi western che ha trattato con dignità gli indiani e questo prima che diventasse di moda.

In conclusione, vuoi lasciare un messaggio ai tuoi ammiratori che si trasferiranno ad Anadia?
Massimo Rotundo: Sarà un piacere incontravi e scambiarci le nostre esperienze. A presto ad Anadia.

Caro Massimo, a nome del blog portoghese di Tex ti ringraziamo moltissimo per l’intervista che ci hai così gentilmente concesso.
Massimo Rotundo: Grazie a voi.

(Cliccare sulle immagini per vederle a grandezza naturale)

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