Tex “Il prigioniero di Yuma”: Interviste esclusive con gli autori Mauro BOSELLI e Alfonso FONT

 

Interviste condotte da José Carlos Francisco, con la collaborazione di Raffaele De Falco e Sandro Palmas per la formulazione delle domande , di Bira Dantas per la caricatura e di Júlio Schneider (traduttore di Tex per il Brasile) e Gianni Petino per le traduzioni e le revisioni.

MAURO BOSELLI

La vendetta familiare è un tema ricorrente nella letteratura avventurosa. Cosa ti ha spinto o ispirato nell’idea di affrontare il tema in questa avventura di Tex, e soprattutto come hai deciso di far diventare protagonista un personaggio che avevi inserito di supporto in una storia di oltre 5 anni fa? Insomma, come è nata la storia de Il prigioniero di Yuma e quando ti è venuta l’idea di creare una nuova storia tutta incentrata sulla famiglia Rainey?
Mauro Boselli:
Che diavolo di domande, eh? 😉 Come si sa scrivo sempre più di una dozzina di storie contemporaneamente e non riesco a ricordarmi di tutte dove ho pescato l’idea! Di solito mi arriva dalla Sesta Dimensione! In ogni caso, da tempo pensavo al ritorno di Durango e del Kid, ma sinceramente non ricordo quando sono venuto a sapere che i due erano fratelli! Avrei dovuto sospettarlo, perché avevano qualcosa in comune… Dovete rammentare una cosa importante: è vero che Durango mancava da appena una manciata di anni, ma Kid Rodelo faceva parte della banda di Jack Thunder, aveva e ha un carisma superiore e il suo ritorno era sicuramente atteso. Inoltre, ancora non ci ha lasciato… Riapparirà col botto!

La bella novità di questa storia è che per la prima volta nella serie assistiamo al ritorno di ben due personaggi (Kid Rodelo è apparso per la prima volta nell’estate 1999, il fratello Durango nell’estate 2008) di cui scopriamo un’insospettabile relazione familiare con un terzo, la bella Molly Rainey, alias Dallas, che è nuova creazione. Possiamo aspettarci di veder comparire in futuro nuovi fratelli o sorelle che con la loro presenza assicurino una senz’altro avvincente forma di continuity con altre storie del passato?
Mauro Boselli:
Nuovi fratelli e sorelle? Direi di no. Bastano questi.


Circa la caratterizzazione dei tre fratelli che compongono un triangolo emotivo e caratteriale, quanto è stato difficile gestirlo con equilibrio evitando la predominanza di uno sugli altri?
Mauro Boselli:
Tecnica narrativa?

Per la caratterizzazione dei tre fratelli ti sei ispirato a qualcuno in particolare?
Mauro Boselli:
No, solo fantasia.

La grande quantità di piombo che si vede volare negli scontri non potrebbe far scivolare il pathos del momento in una situazione meno realistica di leggera esagerazione?
Mauro Boselli:
E’ Tex! Non la realtà. E quindi il piombo si spreca, si DEVE sprecare.

In una storia così ricca di situazioni e toni drammatici, perché questo finale con un Kid Rodelo (criminale e assassino convinto) fin troppo arrendevole verso la sua condizione di handicap e che sfoggia persino una vena umoristica? Non è un po’ forzato?
Mauro Boselli:
Prendo atto che avete notato questo tono leggero, che per me è solo in due ironiche vignette. Ricordatevi che il Kid è un duro e non poteva certo mettersi a piangere. Nella storia seguente la sua incapacità a gestire la sua condizione assumerà toni drammatici. Ma qui doveva comportarsi in modo cool, come dicono gli americani, e poi dovevamo andare spediti verso l’inaspettato finale senza farla troppo lunga.

Il personaggio di Molly, costretta ad arrabattarsi tra due fratelli pistoleri, non è una santa, ma non dà mai l’idea di essere una mela marcia, difatti fatichi fino alla fine per impedire che lo diventi. Dei tre, nel corso della lettura, ci sembrava l’unica sacrificabile e invece alla fine è lei quella con delle carte in mano ancora da giocare. A questo punto, fare previsioni sullo sviluppo della storia, senza rimanerne spiazzati, è quasi impossibile, concordi?
Mauro Boselli:
Dallas è un personaggio che mi piace, un po’ mi ricorda Dawn, altro character di donna forte e in gamba. Chissà, forse diventeranno amiche…

Sui due sequel, previsti entrambi per il 2016, c’è ovviamente una palpitante attesa. Perché non hai affidato la trilogia della famiglia Rainey a un unico disegnatore? Font, tra l’altro, è molto veloce e Bruzzo ha uno stile completamente diverso.
Mauro Boselli:
La storia seguente infatti la sta disegnando lo stesso Font e ci sarà una GROSSA sorpresa, assolutamente Top Secret. Invece il cosiddetto secondo seguito è solo una storia collegata vagamente alle altre, parla di tutt’altro e si svolgerà nel PROFONDISSIMO Grande Nord, dove Tex finora non è mai stato!

ALFONSO FONT

La sceneggiatura di Mauro Boselli è stata salutata in Italia da unanimi consensi. Siamo curiosi di conoscere le sue personali impressioni su quest’ultima storia che rasenta per noi il capolavoro.
Alfonso Font: Mauro Boselli è un bravo sceneggiatore, davvero un grande sceneggiatore. È un uomo intelligente e molto responsabile nel suo lavoro. Io ho avuto una grande fortuna quando il nostro caro Sergio Bonelli ha deciso di riunire io e Mauro per lavorare insieme.

Lei aveva già disegnato il giovane Rodelo nella storia Tornado!, sempre scritta da Boselli. Cosa si prova a ridisegnare un personaggio dopo più di 5 anni e, da comparsa, ritrovarselo protagonista?
Alfonso Font: È difficile da spiegare. I miei personaggi, anche se sono dei cattivi, sono cari per me. Il giovane pistolero nella storia Tornado! è Durango, e il suo aspetto fisico – la faccia, il modo di vestire, la personalità – mi ha dato qualche ore di lavoro, finché pensai: “eccolo, questo è Durango“. Ritrovarlo di nuovo dopo tanto tempo è come ritrovare una vecchia conoscenza. E benché sia un bruto assassino, è duro vederlo morire definitivamente.


Nelle sue tavole i personaggi si muovono alternando pose classiche con altre moderne e ricercate. È uno studio fatto apposta nella costruzione della tavola o è una sua istintiva dote naturale?
Alfonso Font: Per disegnare una vignetta ho bisogno di vederla prima in mente, chiudendo gli occhi, immaginando una scena di un film. Così, spesso dipende dal cinema che hai nella testa quel giorno.

Mauro Boselli inserisce da sempre nelle storie che sceneggia per lei dei personaggi femminili che, nella serie di Tex, sono generalmente usati con parsimonia. Il merito sta sicuramente nel fatto che lei è maestro nel caratterizzarli graficamente. Come è nata, stavolta, la graziosa Molly Rainey?
Alfonso Font: Mauro mi ha detto: “questa volta deve essere una bella ragazza, non come quelle che fai sempre. Capito?“. È un duro, Mauro.

In questa storia si susseguono scene tra le più varie: agguati, duelli, rapine… quali scenari le piace di più disegnare, quali sono le situazioni che la divertono di più?
Alfonso Font: Non ho delle preferenze specifiche. Chissà, potrei dire quei grandi paesaggi, le montagne nevicate, le nuvole, le città con tutte le case in legno… Mi sento più a mio agio.

I suoi disegni particolareggiati e i suoi esterni notturni sono fantastici perché, oltre a farci vedere il buio, ci fanno anche sentire le atmosfere. Come ci riesce? Quale è il trucco?
Alfonso Font: Il trucco? Ma che trucco! Non c’è nessun trucco. L’unico che ci si può trovare è molto lavoro. Davvero mi piacerebbe avere una bacchetta magica, ma…


Lei è adesso al lavoro sul sequel di quest’avventura, che avrà un’ambientazione nordica. Può dirci quante tavole ha finora realizzato e quando conta di terminarla?
Alfonso Font: Ci troviamo prossimi a finire la storia completa. Questo se avremmo il permesso di Mauro, perché a volte mi sorprende con delle rivoluzioni inaspettate.

(Cliccare sulle immagini per vederle a grandezza naturale)

5 Comentários

  1. Bella intervista, complementi! …e aggiungo che Boselli sa bene come far aumentare le attese per una storia già attesa di suo!! Addirittura una GROSSA sorpresa e l’accenno a Dawn: non vedo l’ora!

    PS. Font ha già quasi finito la storia? Ad avercene, di così veloci e bravi!

  2. Devo riconoscere anch’io che Boselli sa fare bene il suo mestiere di curatore… mi ha creato una forte curiosità per il seguito, con un Rodelo che sembra destinato a trasformarsi in un personaggio quasi drammatico per la difficoltà di gestire la sua condizione. Peccato che mancato ancora 2 anni all’uscita della storia.

  3. Mi sa invece che la leggeremo nel 2015, cioè più o meno a distanza di un anno dalla precedente. Se Font ha davvero finito, non c’è nessuna logica nel lasciare troppo a lungo queste tavole nel cassetto perché poi noi ci si dimentichi della precedente storia!!!
    Piuttosto da quest’intervista abbiamo fatto chiarezza sui due sequel: in realtà è solo uno e la storia di Bruzzo è collegata marginalmente (vedremo poi come). Il particolare non è di minor importanza, la storia di Font a questo punto acquista maggior centralità mentre prima era IMO percepita solo come una storia “di mezzo”.
    Poi sono soddisfatto, una volta tanto, che quest’avventura la disegni Font che è anche il padre grafico di Dawn (qualcuno aveva dubbi che Boselli non avrebbe colto l’occasione per inserirla in questa storia?

  4. Anticipazione senz’altro ghiotta. Complimenti a Zeca, ma anche a Sandro che insieme a De Falco hai collaborato alla realizzazione dell’intervista.

    Boselli conferma ancora una volta di essere un ottimo curatore della testata andando oltre i meri compiti redazionali e promuovendo la curiosità intorno al futuro di Tex, concedendoci anticipazioni con una puntualità davvero sorprendente.

  5. Allora… il sottoscritto mercoledì scorso è dovuto andare a Como per lavoro e nel viaggio di ritorno mi sono fermato alla SBE ed ho potuto festeggiare il mio compleanno a pranzo con un po’ di gente simpatica.
    Ho avuto anche modo di vedere il foglio della programmazione della serie regolare sin quasi alla fine del 2017.
    Qui accenno solo a ciò che riguarda le storie legate a questa.
    La storia che Font sta disegnando non è affatto già finita.
    L’autore spagnolo ha completato il primo albo ed è oltre la metà del secondo ma se non ho letto male, ce ne dovrebbe essere un terzo.
    Comunque la storia è prevista per l’agosto 2015.
    Quella di Bruzzo, invece, non è un sequel immediato ed apparirà più di un anno dopo.

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