Interviste esclusive con gli autori Giovanni ECCHER e Maurizio DOTTI a proposito della nuova storia di Dampyr in Portogallo

Interviste di Pedro Cleto con la collaborazione di Bira Dantas per la caricatura, di Júlio Schneider (traduttore di Tex per il Brasile) e Gianni Petino per le traduzioni e le revisioni.

GIOVANNI ECCHER

Qual è l’argomento di questa storia di Dampyr?
Giovanni Eccher:
L’albo fa parte del ciclo di storie dedicate a Thorke, un demone della Dimensione Nera che spinge i suoi seguaci al cannibalismo. Come è tradizione in Dampyr, la storia fa riferimento a parecchi aspetti storico-geografici del luogo in cui è ambientata: il vino di Porto e gli shipper di Vila Nova, l’enclave culturale di Miranda Do Douro, le persecuzioni nei confronti degli ebrei da parte della popolazione “cristiana” (il massacro di Lisbona) e dell’Inquisizione portoghese nel sedicesimo secolo.

Perchè l’hai situata nella città di Porto?
Giovanni Eccher: La storia inizia a Porto, ma poi si sposta in tutta la valle del Douro: si parte dagli stabilimenti di Vila Nova de Gaia e si arriva a Miranda Do Douro, per poi tornare verso le vigne dei produttori di Porto in mezzo alle quali si ipotizza sorga un monastero che, seppure inventato, è graficamente ispirato a diversi conventi e monasteri portoghesi, come il Convento de Cristo a Tomar e il Mosteiro de Santa Maria ad Alcobaça. Il motivo per cui è ambientata in questi luoghi è molto semplice: sono rimasto folgorato durante un bellissimo viaggio in Portogallo. Inoltre, dato che la mia ragazza possiede un’enoteca a Milano, mi ha fatto da guida tra gli shipper di Vila Nova, i quali ci hanno accolto con molta cortesia e ci hanno permesso di sbirciare nelle loro cantine e di assaggiare i loro prodotti – rigorosamente fuori dai percorsi turistici. Da allora sono dipendente dal Quinta de Ervamoira di Ramos Pinto… Nella storia c’è anche uno spettro che si manifesta in costume tipico mirandese, un abbigliamento che ho trovato davvero inquietante: quasi quanto i mirandesi stessi! Scherzi a parte, è gente molto ospitale. Solo un po’ strana.

Conosci la città?
Giovanni Eccher: La conosco per quanto la possa conoscere un turista che vi si è trattenuto alcuni giorni. Non avendone una conoscenza approfondita, mi sono accontentato di utilizzarla come “scenografia”. Si tratta di una città molto spettacolare dal punto di vista scenografico: ad esempio c’è una scena di azione che si svolge sul ponte Dom Luis, che ho immaginato sul posto e poi riportato in sceneggiatura al mio ritorno in Italia.

C’è qualche portoghese che ha una certa importanza nella storia?
Giovanni Eccher: Ce n’è più di uno! A parte i personaggi appartenenti alla serie (Harlan, Maud Nightingale e Dean Barrymore), tutti gli altri sono portoghesi. Per la precisione abbiamo uno shipper di ascendenza inglese, una coraggiosa studentessa di Coimbra, lo spirito di una locandiera “marrana” del Cinquecento più altri personaggi di contorno. Quali siano poi i loro ruoli specifici, non posso dirlo per non rovinare la sorpresa.

Pensi di scrivere nuove avventure di Dampyr in Portogallo?
Giovanni Eccher: Dato che le avventure di Harlan e soci si svolgono in tutto il mondo, è possibile che prima o poi ritornino in Portogallo, in una storia mia o di un altro autore (del resto anche questa non è la prima volta: Harlan era già stato in Portogallo nel numero 75, Lo sposo della vampira di Boselli e Bocci). Personalmente non ho in programma un’altra storia portoghese, ma non si sa mai!

MAURIZIO DOTTI

Di cosa tratta la storia?
Maurizio Dotti: La vicenda, ambientata tra Porto, Vila Nova De Gaia e Miranda Do Douro, prende il via dall’apparizione di un fantasma inquieto, testimone di un terribile lontano passato cinquecentesco, fatto di inquisizione e minoranza ebraica, all’esterrefatta e incuriosita sensitiva Maud Nightingale. Nel tentativo di scoprire chi sia stata la persona che si nasconde dietro la fantasmatica apparizione, i nostri eroi verranno a conoscenza dell’orribile verità legata a Torke e ai suoi truculenti riti antropofagi che, come un’aura di morte, aleggiano nei luoghi dove sorge un’importante e antica cantina vinicola. Questo posso dirti, il resto è mistero.

Conosci la città di Porto?
Maurizio Dotti: No! Purtroppo non ho mai avuto il piacere di visitarla, ma da quel che le foto mi hanno mostrato, è certo una bellissima città.

Quale documentazione hai utilizzato per trasporla nel fumetto?
Maurizio Dotti: Ho ricevuto dall’ottimo Giovanni Eccher una grande quantità di immagini veramente molto belle, scelte con il gusto formale del regista, quale egli è, del resto.

Quali sono state le maggiori difficoltà che hai incontrato nel disegnare?
Maurizio Dotti: Una difficoltà è quella di render i luoghi e gli itinerari riconoscibili, non sempre le foto, per quanto belle, ti mostrano con chiarezza ciò che devi disegnare. Ho una certa difficoltà nel rendere graficamente le figure fantastiche, quindi sono sempre molto critico ed esitante, quando mi capita di doverlo fare.

Quale relazione esiste tra i produttori di vino e gli extraterrestri?
Maurizio Dotti: Più che di extraterrestri, parlerei di figure evanescenti, apparizioni fantasmatiche. Comunque, non puoi chiedermi di rispondere a questa domanda, sarebbe come rivelare chi è l’assassino in un romanzo giallo, non ti pare?

Quale altra città portoghese ti piacerebbe disegnare?
Maurizio Dotti: Certamente Lisbona, credo abbia molti luoghi interessanti da riprodurre. Mi affascinano moltissimo le città cariche di storia; ho avuto modo di visitarne moltissime nel mio lontano passato di teatrante vagabondo e in quelle occasioni, mi piaceva moltissimo carpirne gli angoli migliori con carta e acquerelli. Odio dover disegnare le città moderne: sono un vero dinosauro!

(Cliccare sulle immagini per vederle a grandezza naturale)

Um comentário

  1. Veramente un bel servizio.

    Mi aspetto molto da questa storia anche perchè adoro il Portogallo… non conosco Oporto e per questo sono molto curioso… ma conosco la meravigliosa Lisbona: una delle città più belle ed affascinanti che mi sia capitato di visitare!

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