Intervista esclusiva: ALESSANDRO BOCCI

Intervista condotta da José Carlos Francisco, con la collaborazione di Giampiero Belardinelli e João Miguel Lameiras per la formulazione delle domande, di Júlio Schneider (traduttore di Tex per il Brasile) e di Gianni Petino per le traduzioni e le revisioni e di Bira Dantas per la caricatura.

Alessandro Bocci por Bira DantasCiao Alessandro, e benvenuto sul blog portoghese di Tex! Per cominciare parlaci un po’ di te. Quali sono state le tue letture fumettistiche nell’infanzia e adolescenza? Quali letture o suggestioni ti hanno poi spinto a cimentarti con il disegno? O questa tua passione l’hai coltivata già da bambino?
Alessandro Bocci: Non mi ricordo bene ma fin da piccolissimo ho sempre avuto un fumetto in mano. Praticamente ci sono cresciuto, con i fumetti. Ricordo ancora oggi che Topolino fu molto importante e affascinante, poi il successivo mio grande amore è stato Asterix. Mi piacevano molto le storie che vedevano questi pochi galli opporsi alla grande potenza di Roma in maniera umoristica, ma la cosa fondamentale erano i disegni, bellissimi ancora oggi. Proprio in virtù di questa passione fin da piccolo ho iniziato anche a disegnarmeli i fumetti! Mi ricordo ancora che, non conoscendo i meccanismi della stampa, incollavo le pagine tra loro, sui retri, in modo da impaginare i miei fumetti personali. Le storie erano da me inventate ma spesso erano personaggi gia famosi nei fumetti che mi divertivo a ridisegnare. Così è trascorsa la mia infanzia fumettistica. Quando sono stato un po’ più grande ho scoperto altri fumetti ma il mio preferito è stato Mister No della Bonelli (guarda il caso). Rimasi affascinato dall’ambientazione della serie tanto che ho seguito le avventure di Mister no in Amazzonia per molti e molti anni.

Omulu - PortfolioHai avuto una formazione artistica? Di che tipo?
Alessandro Bocci: Come formazione artistica non ho avuto nessuna scuola. Avrei voluto fare l’istituto d’arte a Siena, la mia città, ma quando fu il momento di decidere, con un colpo di coda scelsi di fare il geometra e, credetemi, è ancora oggi motivo di rimpianto. Comunque, negli anni, ho sempre continuato a disegnare fumetti. Lo consideravo il mio hobby.

Nel 1994 sei arrivato alla Star Comics collaborando con il Lazarus Ledd di Ade Capone. Come sei entrato in contatto con la Casa Editrice?
Alessandro Bocci: Un bel giorno ho letto sulle pagine dell’Uomo Ragno (allora edito dalla Star Comics) che la Casa Editrice stava cercando giovani disegnatori per realizzare un nuovo progetto super eroistico. Così prendo la mia cartellina dei disegni e vado a Perugia (sede della Star). Incontro Sergio Cavallerin, l’editor responsabile del progetto, che mi consiglia di ri-presentarmi con materiale in stile italiano (io avevo solo disegni di super eroi) perché i miei disegni in stile americano lo convincevano poco. Mi informa anche che a Lucca (alla Casina Rossa) ci sarebbe stata, dopo pochi mesi, la presentazione ufficiale di un nuovo personaggi italiano della Star. Così torno a casa e mi metto a disegnare tavole in stile Bonelliano (mi ricordo che erano tavole con protagonista Nathan Never, ancora oggi le conservo!).
Lazarus Ledd - Tav.27Quando arriva il giorno della presentazione vado a Lucca con i miei nuovi disegni. E lì successe una cosa che ha dell’incredibile! Dopo che avevo girovagato tutto il giorno nel mezzo ad una miriade di persone, stanchissimo, mi sono seduto su un divano. Ero molto deluso perché non ero riuscito ad incontrare l’editor della Star (Cavallerin) per fargli vedere i nuovi disegni. Poi accanto a me si sono seduti, casualmente, due ragazzi che non conoscevo e che hanno iniziato a parlare con termini molto tecnici di fumetti e sceneggiature. Per un po li ho ascoltati poi ho chiesto loro se potevano vedere i miei disegni. Li hanno visti e anche apprezzati molto. Questi due ragazzi erano Ade Capone (creatore di Lazarus) e Stefano Vietti (futuro sceneggiatore di Nathan Never). Da lì è iniziata l’avventura in questo magico mondo. Un’avventura che all’inizio è stata molto dura perché Ade, nonostante apprezzasse il mio disegno mi ha fatto fare le prove delle tavole per sei volte prima di affidarmi la prima sceneggiatura da disegnare (n°16, L’onore e la spada).

L.L.n°51-GloryIl tuo disegno ha conquistato i lettori e i responsabili della Star Comics, al punto che, dal n. 18, ti sono state affidate le copertine. Come hai svolto il tuo lavoro di copertinista?
Alessandro Bocci: Dopo il primo lavoro sono successe tante cose e tutte molto in fretta. Olivares, copertinista della serie, passa ad un’altra testata liberando il posto di copertinista, che viene preso da Stefano Raffaele che a sua volta lascia per lavorare negli U.S.A. A questo punto Ade, che considera il mio Lazarus Ledd come quello definitivo (a livello grafico – cosa che a tutto oggi e’ un mio vanto personale oltre che professionale) mi propone di diventare il copertinista della serie (anche perché il mio modo di disegnare ha incontrato i favori del pubblico). Così inizio questo lavoro che mi porterà a realizzare circa 100 copertine tra serie regolare e speciali. E’ stato molto affascinante cimentarsi tutti i mesi con la copertina di Lazarus anche se è un lavoro che richiede molta accortezza perché, secondo me, alla copertina è associato anche il livello, sia grafico che narrativo, che si ritroverà poi nell’albo. Scegliere la scena migliore per raccontare un’intera storia è una bella sfida, è una ricerca entusiasmante e devo ringraziare anche Ade per le dritte che mi ha dato all’inizio.

L.L.n°53-Morte ad alta tensioneNel 2001, in coincidenza con l’esordio su Dampyr (S.B.E.), vinci il premio INCA come miglior copertinista: Lazarus Ledd Extra n. 14, Il cavaliere di San Giorgio. Non ti è girata un po’ la testa, in quell’occasione?
Alessandro Bocci: Ho amato molto quella copertina perché trattava di una tematica a me molto cara – il Medioevo – e sono stato molto contento della cosa. In più, ciliegina sulla torta, nello stesso periodo mi è arrivata la telefonata di Mauro Borselli per Dampyr e questa, credetemi, è stata una cosa molto molto gradita. Avevo deciso di cambiare, la Star non mi dava più certe garanzie e cambiare, in Italia, significava andare solo alla Bonelli. Forse in quella occasione la testa mi è un po’ girata ma solo per il fatto che avrei potuto continuare a fare questo lavoro che è il più bello del mondo. Avevo già tentato di entrare alla Bonelli, nello staff di Nathan Never perché sono un’appassionato di fantascienza e a Serra i miei disegni erano piaciuti. Purtroppo il numero troppo elevato dei disegnatori di Nathan aveva fatto sì che il mio ingresso alla Bonelli non fosse possibile, ma poi per fortuna c’è stata la telefonata di Mauro e… via con i Vampiri! BELLISSIMO!

Lazarus Ledd - Tav.33Nella fase leddiana, quali tecniche hai utilizzato per le tavole in bianco e nero?
Alessandro Bocci: Come tecniche lavorative non è che faccia chissà cosa, mi limito a realizzare un primo disegno della tavola a matita (che nel mio caso è molto definita; uso un H e un 2H) e poi eseguo un ripasso a china (pelikan) utilizzando pennelli di martora dallo 0 fino al 3. A volte uso dei pennarelli (0.05) per i particolari più piccoli e a punta grossa per i neri di sfondo. Nel tempo e con la continuità di lavoro ho solo affinato la tecnica nell’uso dei materiali mentre in passato (fase leddiana) ho usato molto di più i pennarelli. E’ stato Fabio Civitelli che mi consigliò, giustamente a suo tempo, di aumentare l’uso del pennello perché è un “mezzo” che rende il disegno più realistico, gradevole ed affascinante (parole sue, giuro!).

Dampyr por BocciIn seguito, con l’approdo definitivo su Dampyr hai accentuato il realismo quasi fotografico delle tue tavole. Quali sono i tuoi punti di riferimento?
Alessandro Bocci: Vero! Con il passare del tempo mi sono appassionato sempre più allo stile realistico e penso sia lo stile migliore per lavorare su una testata come Dampyr. Perché le ambientazioni sono reali (vedi Praga) e renderle graficamente il più “vere possibile” aumenta, secondo me, il fascino delle storie. Ovviamente per disegnare così occorre seguire molto le foto, entrare in un meccanismo di lavoro che ti costringe ad una documentazione accuratissima. A tale scopo, come documentazione io uso molto film, libri fotografici a tema e soprattutto – e meno male – internet, con tutti i motori di ricerca fotografica disponibili. Per una storia archivio una quantità di immagini enorme tanto che poi ne uso solo il 20%. Devo anche aggiungere che ultimamente mi sono accorto che riesco a realizzare tavole “fotografiche” anche senza seguire molto le foto e questo conferma il fatto che il disegno è veramente una questione mentale (abituarsi visivamente ad un certo tipo di immagine) oltre, ovviamente, ad essere un dono della natura.

Dampyr tav. 77Le sceneggiature di Boselli sono sempre dettagliate e precise nella scelta delle inquadrature. Quali differenze hai trovato, nei metodi di lavoro, tra le sceneggiature di Capone e quelle di Boselli?
Alessandro Bocci: Lavorare con gli sceneggiatori! Beh, meno male che esistono! Io, per adesso, ho lavorato solo con tre sceneggiatori (oltre a Capone e Boselli ho lavorato per la mia ultima storia di Dampyr con Cajelli) ma devo dire che tutti hanno un modo molto diverso tra loro nell’affrontare la sceneggiatura. Cerchiamo di analizzarli:
Boselli. Mauro ti fornisce una sceneggiatura molto dettagliata sia a livello di testo che di documentazione (anche se poi io cerco immagini aggiuntive a non finire) ma soprattutto Mauro segue tutto l’iter lavorativo stando attento che tu non divaghi troppo dalle sue indicazioni. E’ un vero professionista dotato di grande talento (lo dimostra il fatto che segue una miriade di storie contemporaneamente) dal quale ho imparato veramente tanto riguardo alla costruzione della tavola, al suo equilibrio, alle sue inquadrature. Ovviamente gli devo molto a partire dall’opportunità professionale che mi ha dato. Reputo il lavorare con lui un vero onore anche perché penso sia, ad oggi, il miglior sceneggiatore italiano!
Dampyr tav. 78Capone
. Con Ade invece ho avuto un approccio professionale un po’ diverso. Se è vero che durante la mia prima storia (l’esordio) ha tenuto un comportamento molto simile a quello di Boselli, in seguito mi ha lascito sempre più spazio a livello di gestione grafica della storia fino ad arrivare a gli ultimi lavori insieme, dove praticamente decidevo completamente il lavoro grafico. Ovviamente non è che abbandonasse completamente la cosa nelle mie mani ma, fidandosi di me, reputava il mio modo di lavorare buono per il tipo di storia che voleva raccontare. Questo suo atteggiamento è stato molto importante perché mi ha permesso una notevole crescita sia a livello grafico/narrativo sia come personalità e sicurezza nei propri mezzi. Penso che questo tipo di rapporto professionale si ottenga anche e soprattutto se tra le due parti esiste una certa sintonia ed io, questa sintonia con Ade, l’ho sempre avuta. Spero vivamente, un giorno, di avere la possibilità di lavorare ancora con lui!
Dampyr tav. 93Cajelli. Come ho detto, ho avuto una sola esperienza professionale con Diego ma la sua sceneggiatura mi ha molto colpito! Ovviamente essendo parte del progetto Dampyr ha delle situazioni ritrovabili nello stile Boselli ma ho apprezzato molto delle cose nel suo lavoro, a livello sia narrativo che di idee. Molto interessante! Spero, in futuro, di continuare a lavorare con lui perché, avendolo conosciuto di persona, mi ha appassionato il suo “entusiasmo” e il suo modo di raccontare le storie (qualunque sia il genere).

Com’è lavorare per Sergio Bonelli?
Alessandro Bocci: Lavorare x Bonelli… E’ come giocare nella Juventus o pilotare una Ferrari! Normalmente, quando disegno, non mi rendo conto del fine ultimo che farà il mio lavoro, penso a disegnare e basta. Ma quando penso a tutte quelle persone che terranno in mano l’albo che ho disegnato… beh, è una bella sensazione! Naturalmente il fatto che i lettori siano così tanti è dovuto al fatto che la casa editrice Bonelli è una struttura molto organizzata, fatta di professionisti il cui scopo è PRODURRE fumetti con un buon standar qualitativo… e mi pare ci riesca bene! Con “produrre fumetti” intendo realizzare il completo iter lavorativo che stà dietro un’albo a fumetti. Dall’ideazione del soggetto fino alla stampa e la distribuzione del fumetto stesso, per ogni parte che compone questa catena lavorativa, la Bonelli è sicuramente la miglior casa editrice in Italia e una delle migliori in Europa. Io dal mio punto di vista cerco di contribuire a questo standard qualitativo cercando di dare il massimo ad ogni nuovo lavoro.

Lo sposo della vampiraVisto che questo è un blog portoghese, parlaci dell’avventura ambientata nel nostro Paese.
Alessandro Bocci: La storia di Dampyr ambientata in Portogallo tratta delle ossessioni personali di un regista cinematografico che dietro il suo lavoro di regia nasconde la segreta esistenza di una vampira, sua antichissima ava. Durante la realizzazione del film nel castello di Trás-os-Montes il regista fa in modo di trascinare tutta la troupe in un clima di terrore fino a rivelare il suo vero intento: riportare in vita la stirpe vampiresca della sua famiglia e diventare lui stesso un vampiro grazie all’intervento della sua ava (che nel frattempo si sarebbe rimessa in forze grazie al sangue dei componenti del cast). Piano geniale! Peccato che Harlan e Kurjak facciamo parte della troupe e inesorabilmente fanno fuori la vampira, rovinando tutti i piani del regista e la sua futura carriera!

La parte della storia che si svolge in Portogallo (Dampyr nº 75, Lo Sposo della Vampira) rivela grande rigore, dagli scenari fino al cane di Vitorino Rocha, che si vede bene essere un cane dei monti. Sei già stato in Portogallo, e più precisamente nella zona Trás-os-Montes?
Alessandro Bocci: E’stata una storia molto avvincente da disegnare sia per le ambientazioni portoghesi sia per la parte delle scene in costume del “film”. Ho avuto modo di vedere tante immagini relative alla zona (si, anche i cani dei monti!) ma purtroppo non sono mai stato in Portogallo. Se qualcuno vuole invitarmi…

Castelo de Monforte da EstrelaQuali modelli di villaggi e castelli hai usato per Riba Preta o il castello di Monforte da Estrela? Cioè, ti sei basato su disegni o fotografie generiche, prese da libri o da internet, oppure hai utilizzato località specifiche portoghesi (un villaggio specifico o il proprio Castello di Monforte da Estrela)?
Alessandro Bocci: Per la documentazione ho usato foto prese da internet di luoghi esistenti (come per il paese di Riba Preta). Nel caso del castello di Monforte, ho assemblato più immagini dando una mia versione delle cose e dei paesaggi.

All’inizio della storia, nella scena del film di vampiri, il maggiordomo di Kirby Manor ricorda stranamente lo zio Tibia, che presentava le storie della rivista Creepy, dell’editrice Warren. E’ una semplice coincidenza, o si tratta di un omaggio (o di una strizzatina di occhi) fatta appositamente?
Alessandro Bocci: Si il maggiordomo dell’inizio storia è ricavato dalla figura dello “zio Tibia”… un doveroso omaggio!

Draka PortfolioIl Portogallo è in molti aspetti un Paese magico. C’e un altro luogo adatto per ambientare un racconto di Dampyr: la chiesa di Batalha, con il suo aspetto gotico. Sicuramente Boselli conosce quel luogo; ti piacerebbe suggerirglielo?
Alessandro Bocci: Credo che Mauro leggerà questa intervista e verrà a conoscenza di questa fantomatica chiesa… se già non la conosce, vista la sua sconfinata conoscenza in argomenti gotici! Se poi ne farà una storia allora IO la disegnerò! (ah! ah!)

Quanto tempo impieghi per disegnare una tavola? Hai degli orari? Come si articola una tua giornata tipo fra lavoro, letture, tenerti informato, ozio, vita familiare?
Alessandro Bocci: Per la realizzazione completa di una tavola (matite e chine) impiego circa 10/12 ore lavorative. Inizio, immancabilmente tutti i giorni, la mattina alle 8 poi, essendo anch’io un essere umano, interrompo durante il giorno per tutte la evenienze che la vita normale ti impone (soprattutto mia figlia che ha 6 anni). Per tale motivo succede che la fine della tavola slitti al giorno successivo. Comunque gran parte della giornata la passo a disegnare (essendo il mio lavoro) e questo toglie spazio a gli altri miei hobby, specialmente la lettura (anche se recupero leggendo spesso di notte).

Tex por Alessandro BocciPassiamo adesso al Ranger che dà nome a questo blog: oggi che sei uno disegnatore bonelliano affermato, ti piacerebbe disegnare per Tex, ti è mai stato proposto?
Alessandro Bocci: Disegnare per TEX… mi piacerebbe tantissimo ma mai proposto, purtroppo! Capisco che disegnare Tex non è così semplice come sembra, bisogna entrare in certi meccanismi grafici che richiedono molta applicazione e attenzione oltre ad una buona dimestichezza con il genere west, ma mai dire mai! Anzi, approfitto per lanciare una richiesta alla Bonelli: FATEMI FARE DELLE PROVE PER UNA STORIA DI TEX!

Cosa significherebbe per te disegnare storie di una leggenda dei fumetti come Tex?
Alessandro Bocci: Disegnare una storia di Tex penso sia il sogno di tanti se non tutti i disegnatori di fumetti italiani. Per me significherebbe, appunto, aver contribuito, se pur in minima parte, alla leggenda… e scusate se è poco!

Tex Willer por Alessandro BocciChi o cosa è Tex secondo te? Cosa ti piace di più nel Ranger e cosa di meno?
Alessandro Bocci: Chi o cosa è Tex? Bella domanda! Intanto possiamo dire che è uno dei più longevi personaggi a fumetti e questo, gia di per se, è sinonimo, secondo me, di qualità. Però la longevità non spiega il suo successo! Il suo successo lo spiegano storie come l’ultimo gigante “PATAGONIA”. Un perfetto incrocio tra fatti reali e storia inventata, una storia di altissima qualità sia grafica che narrativa. In un fumetto il mio metro di giudizio qualitativo è sempre stato la parte grafica (se no non farei il disegnatore) e Tex ha sempre avuto un alto livello grafico. Io non ho seguito la totalità delle storie di Tex ma le storie che ho avuto la fortuna di leggere sono state sempre questo. Ho e amo molto il Tex disegnato da Civitelli, perché è su quelle pagine che ho “studiato” per diventare disegnatore di fumetti. Sono rimasto molto colpito dal lavoro grafico di Aldo Capitanio e di Giovanni Ticci e adesso apprezzo molto il lavoro scritto di Boselli. Insomma avrete capito che per me la qualità di un personaggio è molto legata all’abilità degli interpreti che si cimentano con lui e con Tex questa abilità è molto elevata e frequente.

Ritieni che Tex sia cambiato negli ultimi anni? Sotto quali aspetti?
Alessandro Bocci: Tex negli anni non è cambiato, sono cambiati gli autori che ci hanno lavorato e se qualcuno ha apportato modifiche o inserito nuove tematiche, lo ha fatto nel rispetto più rigoroso del personaggio. Ecco un altro segreto del successo, secondo me.

Tav 7Per concludere il tema, come vedi il futuro del Ranger?
Alessandro Bocci: Con Boselli e quel manipolo di disegnatori che ha, quel tizzone d’inferno vivrà ancora per molto… garantito!

Il fumetto della SBE è sempre stato il tuo obiettivo oppure avresti preferito fare il cosiddetto “fumetto d’autore” come Pratt, Battaglia, Toppi, Manara?
Alessandro Bocci: Non ho mai pensato al fumetto d’autore anche perché non mi interessa e non so scrivere storie (mi stanco a scrivere, mi manca il tempo materiale per farlo, e poi preferisco l’immediatezza di un’immagine). Io, i fumetti, voglio solo disegnarli. Era il mio sogno e voglio che continui ad esserlo!

Conan de BocciQuali sono le differenze principali fra il lavorare per il mercato italiano e quello americano, per il quale hai disegnato Conan?
Alessandro Bocci: Non esistono particolari differenze nell’iter lavorativo, semmai ci sono – e sono notevoli – nella tipologia del prodotto. Mi riferisco a Conan, grandissimo personaggio dell’immaginario collettivo che ho avuto la fortuna di poter disegnare. Ecco le differenze tra quel lavoro e il lavoro per Dampyr: per Conan ho avuto una sceneggiatura libera (decidevo io le inquadrature e l’impaginazione della tavola, avevo solo i dialoghi e il soggetto della tavola); per Dampyr, come ho detto, ho sceneggiature già definite a tutti i livelli; per Conan la mia tavola non ha mai subito supervisioni grafiche perché una volta affidatomi il lavoro erano sicuri del mio livello nel disegno; per Dampyr anche questa parte è supervisionata. Adesso non fraintendermi, sembra che alla Bonelli siano degli schiavisti! No, sono semplicemente due modi di lavorare diversi, ognuno con i suoi pregi e i suoi difetti! E poi, per me, la cosa importante e’ solo poter disegnare!

Harlan, Kurjack e Tesla - PortfolioChe progetti ci sono nel tuo futuro? Puoi già anticiparci qualcosa?
Alessandro Bocci: Nel mio futuro professionale italiano c’è Dampyr (spero ancora per molto), un personaggio molto, molto divertente da disegnare. Anche se, non lo nascondo, mi piacerebbe cimentarmi anche con altri personaggi della Bonelli che mi piacciono! Per l’estero ho gia pubblicato in Francia per Soleil ed ho in cantiere una storia con la casa editrice Dupuis, più la possibilità, molto concreta e sempre in Francia, di una serie completa di mia ideazione (scritta da una sceneggiatore italiano).

Quali fumetti leggi attualmente ovvero con quali ti identifichi maggiormente?
Alessandro Bocci: Purtroppo il mio tempo per leggere i fumetti in questi anni è andato via via diminuendo. Tra il lavoro e la famiglia mi rimane davvero poco tempo per quella che, nonostante tutto, è ancora una mia forte passione. Le letture che faccio non hanno un indirizzo preciso, leggo di tutto; la cosa importante però è come sono disegnate! Le leggo solo se mi piace il disegno!

Alessandro BocciOltre ai fumetti, quale tipo di libri leggi? E quali le tue preferenze nel campo del cinema e della musica?
Alessandro Bocci: Per i libri il mio genere preferito è la fantascienza! Un autore su tutti: Dan Simmons (ho letto i 4 libri della saga di hiperion almeno 15 volte!). I generi di film che preferisco sono di fantascienza, azione (super eroi), thriller. Vado poco al cinema, ma noleggio molti DVD. Per la musica un solo nome… U2!

Caro Alessandro Bocci, a nome del blog portoghese di Tex ti ringraziamo moltissimo per l’intervista che ci hai così gentilmente concesso.
Alessandro Bocci: Grazie a voi per l’opportunità. E… a proposito di quell’invito in Portogallo potremmo… ciao e grazie di nuovo!

CURRICULUM

Alessandro BOCCI, nato a Siena il 30/08/1965, vive e lavora a Monteroni d’Arbia, paese a 16 Km da Siena.
Diplomato Geometra nel 1984, svolge dal 1987 al 1994 la professione, presso la Ditta TECNA s.r.l. come arredatore di negozi di abbigliamento.
Nel 1986 e nel 1988 vince le rassegne nazionali dell’umorismo tenutesi a Siena con vignette sul Palio.
Nel 1994 entra alla casa editrice STAR COMICS come disegnatore per il personaggio di LAZARUS LEDD.
Come storie complete di Lazarus Ledd, tutte su testi di Ade Capone, disegna:
N° 16 _ “L’onore e la spada”
N° 22 _ “Faccia a faccia”
N° 28 _ “Energia alfa”
N° 38 _ “La foresta dei misteri”
N° 39 _ “Scontro finale”
N° 50 _ “Missione impossibile”
Collabora alla realizzazione dei numeri 89 e 151 (l’ultimo della serie)
Collabora alla realizzazione di 2 Lazarus Ledd Extra (n°10 e n°12 ) tutti su sceneggiatura di Ade Capone.
Dal n°18 diventa copertinista della testata di Lazarus Ledd realizzando in totale 90 copertine tra serie regolare e speciali.
Nel 1997 la rivista “Fumo di China” gli assegna il premio come “miglior giovane disegnatore italiano”.
Nello stesso anno realizza per la Marvel Italia un episodio della serie “Conan il Conquistatore”.
Per la Liberty di Ade Capone disegna varie copertine relative alle serie da lui pubblicate. (Erinni – Il potere e la gloria – Kore One)
Nel Giugno 2001, contattato da Mauro Borselli, entra nello staff di DAMPYR per la casa editrice milanese Sergio Bonelli Editore.
Storie disegnate per DAMPYR
N°31 _ “Il mare della morte” sceneggiatura: M. Boselli
N°46 _ “Il castello di barbablù” sceneggiatura: M. Boselli
N°62 _ “I dannati di Praga” sceneggiatura: M. Boselli
N°75 _ “Lo sposo della vampira” sceneggiatura: M. Boselli
N°97 _ “Notte e nebbia” sceneggiatura: M. Boselli
N°98 _ “L’armata della morte” sceneggiatura: M. Boselli
N°102 _ “Gli spettri del Takla Makan” sceneggiatura: M. Boselli
N°——-“Terra di nessuno” sceneggiatura: M. Boselli (in lavorazione)
N°115 _ “Sfida alla Temsek” sceneggiatura: D. Cajelli
Sempre nel 2001 vince il premio INCA come miglior copertinista (copertina Lazarus Ledd Extra n°14 “Il cavaliere di San Giorgio”)
Nel marzo 2003 (con la prima storia per DAMPYR ) vince il premio Cartoomix-If come promessa del fumetto italiano.
Nel 2004 realizza per la Contrada dell’Istrice la storia a fumetti dell’ultima vittoria del Palio di Siena, dal titolo “Senza Tempo”.
Nel 2004 realizza la copertina dell’ultimo CD musicale di Max Pezzali (883)
Nel 2005, con la storia di DAMPYR “ I dannati di Praga”, vince il premio Fumo di China come miglior storia realistica dell’anno.
Nel 2007 (Lucca Comics ) esce il portfolio “I maestri della notte”(1 di 3)
Nel 2007 viene contattato dalla casa editrice francese SOLEIL per la quale realizza (collana HANTE’) una storia in volume cartonato dal titolo “Fontainebleau – la casa di sangue” su sceneggiatura di Christophe Bec (uscita Agosto 2008)
Nel 2008 la DUPUIS (casa editrice franco-belga) gli affida il primo numero della serie “BUNKER FONDATION” su sceneggiatura di Christophe Bec (5 numeri, prima uscita prevista per il 2009)
Nel 2008 (Lucca Comics ) esce il portfolio “I maestri della notte 2” (2 di 3 )

(Cliccare sulle immagini per vederle a grandezza naturale)

4 Comentários

  1. “…amo molto il Tex disegnato da Civitelli, perché è su quelle pagine che ho “studiato” per diventare disegnatore di fumetti.”

    Questo è buono a sapersi… 🙂

  2. E’ vero, l’incontro avvenne così… e da parte mia posso dire che non mi capita tutti i giorni di sedermi casualmente accanto a un disegnatore come Alessandro. Certo, ripensare a come quel toscanaccio sembrasse, in tale circostanza, timido e sperduto oggi mi fa sorridere. Fu l’inizio di una splendida collaborazione che spero anch’io riprenda, un giorno.
    Anche perché la nostra amicizia è quella di sempre.

    Quanto al nostro rapporto sceneggiatore/disegnatore, è vero… quando mi fido di un disegnatore gli lascio moltissima libertà… lascio che sia lui a fare la regìa delle varie scene. E Bocci in questo non mi ha mai deluso, anche se le scatole le ho scattate un po’ pure a lui… giusto per non smentirmi. 8)

  3. Caro Ade, il masterpiece Capone-Bocci lo ritengo quel Conan che – ahimè – non sono ancora riuscito a farlo pubblicare da noi. Ma non demordo 😉 Un caro saluto.

  4. Caro Bocci,
    Solo da considerazioni che Bocci detto, è già sulla mia lista di designer preferiti e naturalmente per il suo lavoro. Mi piaceva l’disegni per il racconto “Lo sposo della vampira” … Sensazionale!!!
    Credo che è giunto il momento di dare una storia di TEX (Texone)… E, naturalmente, con le testi di Boselli.

    Joao Rios Junior

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