SERGIO BONELLI nelle parole e nel ricordo di José Carlos Francisco

Parlare di Sergio Bonelli significa ricordare una persona speciale che ho avuto il grande piacere, soprattutto il grande privilegio, di conoscere personalmente.

Un uomo estremamente intelligente, educato, cameratesco, una persona umile che si preoccupava per gli altri. Ricordo le volte che mi scriveva o mi telefonava “soltanto” per fare una chiacchierata sui nostri amati personaggi di carta o semplicemente per avere notizie su di me e la mia famiglia.

Uno scrittore e un editore che amava ciò che faceva, un uomo che non disdegnava di partecipare alle varie manifestazioni dedicate al fumetto per parlare della sua Casa editrice e dei suoi personaggi. Dove andava, riusciva a trasmettere l’importanza della lettura dei fumetti.

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Posso parlare della sua produzione: sono storie incredibili che ci fanno viaggiare con la fantasia nei luoghi che descrive, specie quelli raccontati in Mister No. Aveva un modo diverso, addirittura unico, di raccontare creativamente storie piene di magia e di avventura, in cui oltre a mostrare il mondo, esprimeva i suoi sentimenti.

Personalmente ricordo con infinita nostalgia quella lontana domenica del 15 settembre 2002, quando in compagnia dell’editore Dorival Vitor Lopes e del traduttore Jùlio Schneider, all’hotel Berna di Milano, gli fui presentato. Immediatamente nacque tra noi un’empatia difficile da spiegare con le parole. Fu un momento indimenticabile. Il tempo passò velocemente (e tanti furono i temi della conversazione e le mie curiosità da soddisfare), ma conserverò per sempre nella mia memoria quel stare davanti al grande editore italiano a porgli delle domande, e lui a rispondere con tanta disponibilità e tanta simpatia. Ricordo in particolare le domande sulla sua vita di soggettista, sceneggiatore ed editore, quelle sul successo della Casa editrice, ma anche i quesiti più futili, che potrebbero apparire insignificanti a molti, ma che per me non sono certo banali. E lui, Sergio, che mi chiedeva e mi parlava delle edizioni Bonelli in Italia, in Brasile ed in Portogallo, delle sue sceneggiature, dei suoi collaboratori, compresi gli sceneggiatori ed i disegnatori, oppure dell’opera di suo padre Gianluigi. In definitiva fu una domenica da sogno! La conversazione terminò con una cena epica e una successiva passeggiata per le vie del centro di Milano, una passeggiata notturna assai gradevole durante la quale Sergio ci parlò di quella parte della città in cui sono concentrati la maggior parte degli uffici e dei negozi alla moda, le vie Sant’Andrea, Spiga, Borgospesso, Montenapoleone, che formano il quadrilatero d’oro in cui sono localizzati i negozi delle griffes italiane più famose (e care) come Armani, Valentino, Versace, Fiorucci…

Quel viaggio da sogno, per me più di un sogno, era la realtà e stavo vivendo un momento unico ed esclusivo: avevo il mitico Sergio Bonelli come guida in una passeggiata notturna a Milano! E ancora non sapevo che il meglio sarebbe dovuto venire! Già, perché il giorno dopo, durante la visita alla Casa editrice, quando Sergio seppe che, essendo io portoghese, avevo tutta la collezione brasiliana di Tex, mi fece omaggio dell’intera collezione italiana del Ranger, promettendo inoltre che da quel momento avrei ricevuto qualunque cosa fosse pubblicata su di lui, promessa mantenuta negli anni a venire, mano a mano che la nostra amicizia cresceva. Un’amicizia bellissima fra due persone di diverse generazioni ed origini, ma unite dalla stessa devozione per le nuvole parlanti e gli eroi immaginari che le popolano.

Sergio Bonelli non sarà mai dimenticato, le sue storie a fumetti saranno lette sempre. Egli sarà sempre presente nelle nostre vite di bambini, adolescenti e adulti. Perché ha avuto il potere di scrivere avventure che coinvolgono dalla prima all’ultima pagina e che ne fanno un autore unico ed immortale, una vera e propria LEGGENDA!

(Cliccare sulle immagini per vederle a grandezza naturale)

5 Comentários

  1. Obrigado José! Sergio vai viver para sempre em nossos corações. Um abraço de Milano.

  2. Concordo com a Roberta: Sergio foi uma pessoa inesquecível. Um grande Homem que me honrou da sua amizade. Fico com grande saudade dele.

  3. Accidenti, Josè! Ho appena terminato di leggere la tua testimonianza riguardo Sergio Bonelli, e l’ho trovata emozionante e sincera. Sono contento che il mio vecchio “capo” abbia avuto amici come te. Devo dire che anche se il tempo passa inesorabile, la sua mancanza si sente, eccome. Chi ha quell’uomo nel cuore, è come se fosse rimasto orfano. In redazione ogni tanto ci soffermiamo a parlare di lui e snoccioliamo aneddoti divertenti che lo riguardano… così, per scacciare la nostalgia.

  4. A emoção tem sempre razão. Continua muito comovente ler estas linhas, após estes anos e que bom ter o “Príncipe” dedicado amizade e tempo a um dos nossos! É uma honra partilhada!

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