Intervista esclusiva: CORRADO MASTANTUONO

Intervista condotta da José Carlos Francisco, con la collaborazione di Giampiero Belardinelli e Mário João Marques per la formulazione delle domande e di Júlio Schneider (traduttore di Tex e Magico Vento per il Brasile) e di Gianni Petino per le traduzioni e le revisioni.

Corrado MastantuonoCaro Corrado Mastantuono, per quelli che ancora non ti conoscono vuoi farci una  piccola presentazione di te stesso?
Corrado Mastantuono: Sono nato a Roma il 20 dicembre 1962. Nel 1980 mi diplomo all’”Istituto Nazionale per la Cinematografia e la Televisione” come disegnatore di cartoni animati, attività che mi forma professionalmente e che svolgo dal 1980 al 1989. Nel 1990 debutto sul n. 92 della rivista l’Eternauta che, insieme all’altra rivista della stessa casa editrice, Comic Art, segna il passaggio nel mondo del fumetto. Nello stesso anno esordisco su “Topolino”.  La collaborazione con la Walt Disney mi porta sulle pagine di “Minni & company”, “Giovani Marmotte”, “PK”, “MM”. Nel 1997 con la storia “Paperino e la macchina della conoscenza” (Topolino n.2172) creo il personaggio di Bum Bum Ghigno di cui a tutt’oggi scrivo e in parte disegno le storie. Nel 1993 entro a far parte dei disegnatori della casa editrice Bonelli collaborando alle testate “Nick Raider” e “Magico Vento”. Con lo speciale n. 21, “Il Profeta Walpai” (07.2007), mi dedico ai disegni della testata storica “Tex”. Come disegnatore approdo anche al mercato francese, con il fantasy “Elias il maledetto” per la casa editrice Humanoides Associés (07.2004), edito in Italia da Vittorio Pavesio.

Mastantuono em uma Área performanceChe posto hanno avuto i fumetti, soprattutto i Bonelli nella tua infanzia?
Corrado Mastantuono: Lunghe estati in cui facevo delle indigestioni di fumetti Bonelli. Con la riluttante complicità di un mio amico, Paolo, di un anno più grande di me e proprietario delle preziose collezioni, facevo provviste di decine di Zagor e di Tex. Li divoravo. In breve tempo esaurivo tutta la scorta e si ricominciava. Ancora ricordo come m’impressionò una caccia all’uomo, la cui vittima sacrificale nei progetti del malvagio di turno avrebbe dovuto essere Zagor, che mi lasciò col fiato sospeso per un intero pomeriggio.

Desenho ComicArt93Come è nata in te la passione per il disegno? E in quale momento hai deciso che questo sarebbe stato il tuo lavoro?
Corrado Mastantuono: Credo di aver vissuto una sorta di predestinazione. Sin da piccolo tutti apprezzavano la mia abilità nel disegno. La mia scoperta della prospettiva alle elementari (otto anni circa) era talmente prematura da risultare incomprensibile ai piccoli compagni della mia classe. Liquidarono la mia casa, che non si appoggiava sull’orizzonte del terreno, semplicemente come sotterrata. Non c’era giorno che non mi dedicassi qualche ora a scarabocchiare qualcosa. Certo, farne una professione mi sarebbe piaciuto ma mi rendevo conto che non sarebbe stato facile. Vennero in mio soccorso, oltre alla passione e un po’ di talento, tutta una serie di circostanze irripetibili. Chiamiamolo destino.

Arte de MastantuonoQuali sono state le tue esperienze professionali prima di approdare alla Sergio Bonelli Editore?
Corrado Mastantuono: Be’, come ho già accennato nella presentazione, il mio esordio professionale avvenne in uno studio di cartoni animati. Era il 1980, a diciassette anni venni assunto come animatore. Busta paga, timbro all’entrata, contributi previdenziali e tutto il resto. Ero giovane e inesperto, con grande grinta ma acerbo e goffo. I nove anni nello studio d’animazione mi hanno formato professionalmente dandomi la possibilità di confrontarmi con le attività più svariate: marchi, lay-out, scenografie, illustrazioni, storyboard, animazioni, depliant. Nonostante la mia giovane età fui, quasi fin da subito, caricato di responsabilità e questo fu stimolante e accelerò la mia maturità anche a livello umano. Nel 1989 il computer invase gli studi di animazione e ribellandomi all’idea di dover rinunciare al rapporto quotidiano con la matita, la grafite e tutto quel che c’è di artigianale nel mio lavoro, presi la decisione di cambiare pelle. Mollai reggette, pencil-test, bancali, intercalazioni e sterzai verso il fumetto. Nell’89 il battesimo professionale nella prima rivista. Rodolfo Torti era il direttore artistico e Roberto dal Prà era il supervisore letterario della casa editrice italiana Comic Art, una rivista “contenitore” che pubblicava gente del calibro di Serpieri, Corben, Moebius e tanti altri. I due controllavano tutto il materiale nuovo che arrivava in redazione e vagliavano giovani autori e serie nuove. Capitò così che un esordiente, Arcangelo Stigliani, e un quasi esordiente, io, per un paio d’anni demmo vita a Cargo Team, serie fantascientifica con grandi ambizioni limitate dall’inesperienza di entrambi. Mi divertii molto a disegnarla anche se all’inizio dovetti misurarmi con la scrittura copiosa di Stigliani che concedeva poco spazio al disegno. Quando finalmente aggiustammo entrambi il tiro venne sospesa. La casa editrice, dopo un’importante flessione di vendite, interrompeva la produzione di materiale nuovo e decideva di continuare solo le pubblicazioni estere. Amen. Subito dopo arrivò la telefonata di Sergio Bonelli.

Capa Nick RaiderIl tuo debutto in Bonelli coincide con Nick Raider, con l’episodio “Un uomo nel mirino” (n. 74, luglio 1994), scritto con un linguaggio asciutto e maturo dall’ideatore della serie Claudio Nizzi. Quali sono stati i tuoi contatti con la SBE e cosa ricordi di quel racconto?
Corrado Mastantuono: Il mio primissimo contatto con la Bonelli è avvenuto con una illustrazione per la mostra Ridere di Paura, nel ‘93. Mi coinvolse in quest’avventura Luca Boschi, incaricato dalla casa editrice di organizzare la mostra e le illustrazioni da esporre dei vari autori. Il mio stile colpì molto in Bonelli, in particolare a Renato Queirolo. Che cosa è accaduto dopo? Be’, quella affrontata con la serie a fumetti Nick Raider è stata un’altra sfida difficilissima. Fino a quel momento, per la Comic Art, avevo sviluppato un tipo di segno graffiato. Amavo suggerire più che raccontare. Ora, invece, dovevo confrontarmi con un lettore diverso. Il lettore bonelliano avrebbe accolto con indignazione le mie sperimentazioni. Dovevo rivedere tutto. Con tanta pazienza ho messo a punto negli anni un tipo di disegno che cerca di sposare appieno le esigenze della casa editrice, ma senza snaturarmi.

Nick Raider por Corrado MastantuonoDopo l’esperienza di Casertano e di Ramella alle copertine della serie poliziesca, l’incarico e passato nelle tue mani (dal n. 100 al n. 200, albo di chiusura della testata). Come è stato il tuo approccio all’incarico?
Corrado Mastantuono: Ho colto la difficile eredità con grande devozione e la massima umiltà. Per I primi anni mi sono limitato a ripetere le metodologie lavorative dei miei illustri predecessori Casertano e Ramella: vignettone in bianco e nero e indicazione dei colori che avrebbe realizzato qualcun altro. Poi, piano piano, per non urtare la suscettibilità di una casa editrice che vive sempre con ansia i cambiamenti, cominciai a fare delle proprie illustrazioni a tempera, ricche di azione e di atmosfere. Mi divertivo tantissimo a realizzarle e l’entusiasmo venne recepito. Quelle cover, dopo qualche anno, mi fruttarono un premio.

Desenho para capa de Nick Raider #131Nel tuo lavoro di copertinista di Nick Raider quali sono stati – se ne hai avuti – i modelli di riferimento?
Corrado Mastantuono: Sono onnivoro e mi cibo mentalmente di qualsiasi cosa. Da Sciotti e Casaro, pittori di poster cinematografici dei primi anni ’80, al copertinista grafico e geniale Pinter, dall’inarrivabile Rockwell alle cover dei tascabili gialli Mondadori sempre molto evocative. Ogni cosa io incontravo sulla strada alimentava indirettamente la realizzazione delle mie cover.

In seguito al tuo lavoro “metropolitano” con Nick, sei approdato ai selvaggi territori western di Magico Vento. Quali sono state le eventuali difficoltà nell’approccio con la serie ideata da Gianfranco Manfredi?
Mágico Vento por MastantuonoCorrado Mastantuono: Affrontare un fumetto western significa conoscere alla perfezione ogni singolo oggetto da disegnare ricercando all’infinito immagini e foto del periodo. Anche le atmosfere polverose sono difficili da rendere. Lo sporco, il sudore, il sacrificio dei primi pionieri deve sgorgare convincente dalla pagine, senza compiacimenti grafici, senza esitazioni di sorta. Un inferno! Ma devo ammettere che Magico Vento è riuscito a coinvolgermi a tal punto da farmi dimenticare la fatica. Avevo collaborato con Manfredi già in un albo per Nick Raider (“La rosa gialla del Texas“, n.121, 06.1998 nell’edizione italiana) e mi ero trovato a mio agio. Dopo le storie per Magico Vento, Manfredi è l’autore Bonelli con il quale ho più collaborato. Per mia fortuna non è di quelli che si accanisce in descrizioni rigorose. Lascia sufficiente libertà d’interpretazione. Forse eccede con la richiesta di figure intere dall’alto. Quando posso cerco di accontentarlo ma il più delle volte, dopo averci ripetutamente provato, devio verso soluzioni a me più gradite.

Capa de Mágico VentoVista la positiva esperienza alle copertine di Nick Raider, sei stato incaricato di illustrare anche quelle di Magico Vento. Quali sono state le differenze d’impostazione e le tecniche utilizzate?
Corrado Mastantuono: Per Nick Raider, come dicevo, si è optato per una illustrazione a tempera, materica, con un gioco di pennellate per far risaltare le atmosfere. Con Magico Vento , anche per non confondere i lettori, era necessario un taglio completamente diverso. Mi è stato chiesto di mantenere il contorno nero, scomparso invece sulle cover dell’ultimo Nick Raider, e una grande cura del particolare. Quello che ho proposto è una tecnica che prevede il disegno realizzato a mezzatinta a matita e colorato al computer. Il risultato finale ha incontrato il favore dei lettori esigenti della serie e di questo non posso che esserne orgoglioso perchè non è stato affatto facile. A una casa editrice che ha fondato il suo successo sulla tradizione e sulla riconoscibilità far passare l’idea di un’illustrazione realizzata al computer era arduo. La possibilità di correggere l’immagine o il colore in tempo reale, in modo indolore e quasi senza fatica risultò essere l’elemento che spazzò via gli ultimi dubbi. Elemento che poi, soprattutto all’inizio, mi si ritorse contro. Le richieste di correzioni dilatavano il lavoro facendomi ricredere sull’effettiva bontà dell’operazione. Per fortuna in pochi mesi tutto si è appianato e ora le cover di Magico Vento sono tra le più apprezzate fra le testate Bonelli.

Capa de Miki #25Trovi che la dimensione di copertinista – vista anche le tue esperienze extra bonelliane come la ristampa di Blek Macigno pubblicata dalle edizioni If di Gianni Bono – sia la tua autentica dimensione oppure vorresti dedicarti di più al racconto per immagini?
Corrado Mastantuono: Io mi sento disegnatore a 360 gradi e parlare solo di fumetti o solo di copertine risulterebbe per me limitante. Sono lavori diversi. Il fumetto deve scorrere e deve comunicare, per cui la cosa più importante e la regia e la scorrevolezza, con le cover è importante la composizione e la cura del dettaglio. Ogni lavoro diventa a suo modo una scommessa. Non importa se si tratti di cover, di fumetti, di manifesti, il divertente è affrontare il problema in maniera professionale. Le cover di Blek Macigno, come anche quelle di Capitan Miki, rappresentano un esempio di “riscrittura visiva” del genere: ovvero come aggiornare l’eroe al gusto odierno senza negarne la classica matrice avventurosa. Per non snaturare un personaggio come Blek o Miki non ci si può allontanare troppo dalle radici. Si rischierebbe di deludere lo zoccolo duro dei lettori senza necessariamente riuscire a incuriosire quelli nuovi. Cercare nuovi modi per interpretarli è una grossa responsabilità, sono tra i simboli del fumetto italiano e stravolgerli un po’ vuol dire anche rinnovarli.

Tex por Corrado MastantuonoE dopo Nick Raider e Magico Vento sei arrivato a Tex. Quali sono stati i tuoi obiettivi in questa serie?
Corrado Mastantuono: Rivoluzionare quello che avevo fatto fino a quel momento per la casa editrice Bonelli. Il Tex gigante è un albo diverso dagli altri. Viene stampato molto grande e ha ospitato le migliori firma del panorama mondiale. Una bella responsabilità, non trovate? Per cui mi sono rimboccato le maniche e profuso quell’energia creativa che la circostanza richiedeva: massima attenzione ai personaggi e cura spasmodica della narrazione. Anche il formato della tavola su cui decisi di confrontarmi era decisamente più grande di quelle che avevo usato nelle storie precedenti.

Quali sono state le tue difficoltà nel capire il mito e dargli il tuo tocco personale?
Corrado Mastantuono: All’inizio è stato un incubo perchè sentivo un fortissimo senso di responsabilità nel poggiare la punta della matita su un simile “monolito” del fumetto italiano, mi tremavano letteralmente le mani. Ho sudato molto per trovare il “mio” Aquila della Notte…
Tex de Corrado Mastantuono para o Festival de Lucca 2008Cercando ispirazione, mi sono rivolto all’opera di due grandi professionisti come Giovanni Ticci e Claudio Villa, indicati dalla redazione ma la loro personalità grafica era così forte da condizionare troppo il mio stile; ogni volta che mettevo giù un bozzetto, riguardandolo mi rendevo conto che quel Tex non era il mio, ma il loro! Poi, lavorandolo con pazienza, sono riuscito a caratterizzarlo come volevo, a prendere possesso della sua fisionomia. E così, dal “tremore” sono passato al piacere. In tutto questo, è stato importantissimo il dialogo con Sergio Bonelli, che mi ha sempre incoraggiato con straordinaria pazienza e con la solidità della sua esperienza. Infine è arrivata la soddisfazione per aver portato a termine un’opera che, all’inizio, mi sembrava interminabile… Spero che i lettori del Ranger condividano questo sentimento e che provino, nel guardare le mie tavole, una piccola parte della soddisfazione che io ho provato nel disegnarle.

Página de Tex da autoria de MastantuonoHai conseguito molto bene la composizione dei quattro pards. Oltre alle influenze si nota il tuo tocco personale. Secondo noi il personaggio di Tiger Jack è particolarmente elegante. È stato voluto o è solo una coincidenza?
Corrado Mastantuono: Sergio Bonelli, come un papà buono, mi ha dato la massima libertà di azione. Certo, i personaggi dovevano rispettare i modelli, ma all’interno di confini dettati dalla ragionevolezza mi sono potuto muovere. Tiger Jack è un personaggio anomalo. Parla poco e la sua recitazione diventa determinante. Fisicamente volevo un po’ distaccarmi dall’iconografia che lo vedeva come una sorta di Tex con capelli lunghi, fascia e penna in testa, volevo dargli una connotazione particolare che lo differenziasse dagli altri personaggi della serie. Non è stato facile e forse il naso aquilino e il labbro sottile non sono stati sufficienti per cogliere lo sforzo. Il più nel Tex gigante ci sono molte pagine in cui Tiger Jack è travestito da hualpai limitando la possibilità di trasformarlo troppo per il pericolo di renderlo irriconoscibile.

Esboço para capa do Tex GiganteL’impressione che abbiamo ricavato è di un disegno molto dinamico e di una ricerca continua di prospettive ed inquadrature che diano alla storia un sapore cinematografico. Questo perchè secondo te il fumetto non è statico e quindi occorre esprimere un costante movimento e dinamismo oppure perchè il cinema t’influenza in modo tale da dominare la tua arte?
Corrado Mastantuono: Grazie, mi sembra un bel complimento quello del disegno dinamico. Mentre lo faccio però non è che mi renda conto che le mie inquadrature suggeriscano movimento. Cerco di rispettare la sceneggiatura il più possibile e lasciare lo spazio necessario per i balloon, nello spazio che resta il più delle volte le scelte sono obbligate. C’è anche da dire però che mi sforzo di evitare un punto di vista piatto, troppo teatrale, perchè trovo che una rappresentazione banale penalizzi il racconto e non accompagni come si dovrebbe la suggestione che deve avere sempre l’immagine.

Tex WillerCom’è stato lavorare su Tex, e con Claudio Nizzi come sceneggiatore? E lui ti aiuta molto nel tuo lavoro di disegnatore oppure devi documentarti da solo?
Corrado Mastantuono: Nizzi, dall’alto della sua esperienza, sa perfettamente come dare le indicazioni senza inserire superflui dettagli. Non solo, ha avuto la gentilezza di mandarmi dei vecchi albi dove Galleppini aveva disegnato gli Hualpai e in generale mi ha procurato del materiale quando utile per richieste specifiche nella sceneggiatura. Questo non deve far pensare però a un tipo di scrittura troppo rigorosa, che danneggi l’estro del disegnatore, Nizzi ha un tipo di scrittura che lascia la massima libertà, soprattutto per quanto riguarda le inquadrature.

Cosa significava, prima, Tex per te? Nel frattempo è cambiato qualcosa nella tua percezione del personaggio?
Corrado Mastantuono: Tex mi ha dato più volte l’idea di un personaggio difficile da avvicinare. La vastità delle tavole prodotte e dei disegnatori impegnati rendeva l’eventuale sforzo di aggiungere qualcosa di nuovo come un’utopia irrealizzabile. Col tempo mi sono dovuto ricredere. Tex, proprio perchè personaggio forte e dall’indubbio carisma, permette ogni possibilità. Oggi posso dire, a distanza di cinque anni e mezzo dalla prima vignetta, che disegnare Tex è sicuramente la cosa più divertente che mi sia capitata nella mia vita professionale. Gli scenari, le pistolettate, l’azione profusa a ogni occasione, mi permette un approccio mai annoiato e mai di maniera.

Página inédita de Tex - 1A quanto ci risulta, stai disegnando una nuova storia di Tex: puoi anticiparci qualcosa sulla tua seconda storia, chi è lo sceneggiatore, quale è l’ambientazione ecc.?
Corrado Mastantuono: Ancora una storia lunga e, di conseguenza, altre 220 tavole. E’ una storia articolata gestita al meglio da Mauro Boselli. Narrerà, quasi sicuramente nei numeri italiani di maggio e giugno 2009, le contraddizioni della Guerra di Secessione con un giovane Tex in flashback per quasi tutto il racconto.

Quali ambizioni avevi o hai all’interno della SBE, soprattutto in relazione a Tex?
Corrado Mastantuono: Ho ottenuto in un colpo solo tutto quello che un disegnatore della Bonelli può sognare: realizzare un Tex Gigante per poi passare sulla serie regolare.

Página inédita de Tex - 2Nel 2007 abbiamo avuto in Portogallo un’anticipazione mondiale di quindici nuovi disegnatori di Tex, com’è per esempio il tuo caso. Come vedi questa entrata di tanti nuovi elementi nello staff di Tex? Questo potrebbe essere un nuovo corso nella vita della serie?
Corrado Mastantuono: Il ricambio generazionale è necessario. La grandezza della casa editrice ha permesso a tanti giovani di fare esperienza western su altre serie. Ora siamo pronti a dare quanto di meglio possiamo riservare al nostro amato ranger. E’ chiaro, nessuno ha l’ingenuità di prefiggersi il percorso unico e irripetibile di Galep o Ticci, ma ognuno di noi metterà quel qualcosa di personale e unico che non potrà che arricchire e rinnovare un personaggio già immortale.

C’è stato un rinforzo anche a livello di sceneggiatori ultimamente. Pensi che fosse qualcosa d’inevitabile? E con tanti sceneggiatori non pensi si possa correre il rischio di vedere Tex snaturato?
Desenhando BlekCorrado Mastantuono: Snaturarlo? Conoscendo la cura maniacale che la casa editrice riserva alle storie di Tex mi sento di escluderlo senza riserve. Tex ha delle caratteristiche distinte e quelle non vanno toccate, la ventata di novità potrà arrivare semmai dalla costruzione degli intrecci narrativi e dall’esplorazione dei variegati aspetti della storia del West.

Recentemente sei entrato nel mercato francese con la serie Elias le Maudit (Elia il Maledetto). Com’è andata la faccenda?
Elias, il maledettoCorrado Mastantuono: Bocciai il primo soggetto della casa editrice francese. Quando mi proposero il fantasy di “Elias le Maudit” non mi entusiasmò e mi trovai fortemente in imbarazzo. Accettai con riluttanza nel timore che non mi sarebbe stata data una terza possibilità. Solo col tempo, lavorando sui personaggi, affezionandomi ai mille risvolti della storia, provando e riprovando per arrivare a una chiave stilistica che fosse adatta al mercato francese senza snaturarmi, ho potuto apprezzare Elias e il suo mondo. Brunò Lecigne, direttore artistico degli Humanoides Associés è una persona deliziosa che, fin da subito, mi ha lasciato tutta la libertà di cambiare, sostituire, trasformare pagine e vignette a mio piacimento. Certo, ho sentito tutto il peso della responsabilità di realizzare un albo di un genere mai affrontato prima per un mercato straniero dai meccanismi oscuri ma questa iniezione di fiducia è servita per affrontare questo viaggio faticoso nel migliore dei modi. Silvianne Corgiat, scrittrice di romanzi e sceneggiature per film, ma esordiente nei fumetti, è stata molto attenta a distribuire i ritmi giusti a ogni sequenza e ha accolto l’idea che cambiassi qualcosa per rendere tutto più scorrevole con intelligente spirito collaborativo. Il risultato è una saga fantasy di tre libri. Un ambiente medievale fuso a elementi meccanici e moderni. Antico e moderno in una collocazione temporale impossibile da effettuare. Nessun tipo di documentazione, neanche iconografica per non aver nessun tipo di condizionamento. L’idea di non studiare la produzione fantasy con i suoi stilemi e il suo linguaggio visivo nasce proprio dall’esigenza di non ripetere un percorso tracciato da altri. Conservare il sapore del genere affrontandolo con gli occhi sgombri da immagini, solo un pizzico di memoria. Spero che il prodotto risulti per questo sufficientemente originale senza per questo tradire le attese degli amanti del fantasy.

Mastantuono autografandoVi sono grandi differenze fra il mercato italiano e quello francese? Per esempio: che tipo di pressione ti viene imposta in ognuno di questi mercati relativamente ai tempi? Ed in quale hai maggiore libertà artistica
?
Corrado Mastantuono: Le differenze sono soprattutto di fruizione. In Italia il fumetto è necessariamente popolare. Grandi tirature per un pubblico variegato e, qualche volta, distratto. Il linguaggio si semplifica e disegnatori geniali e innovativi fanno fatica a imporsi, hanno vita facile autori che possono essere letti senza sforzarsi troppo. In Francia viene esaltato l’autore, in Italia più il personaggio dei fumetti. Le consegne sono rigorose in entrambi i casi mentre per la libertà, come si può immaginare, in Francia si ha la possibilità di realizzare l’albo senza correzioni o interventi esterni.

Personagens Disney desenhados por MastantuonoMastantuono è un disegnatore versatile, dato che riesce a disegnare Topolino ma riesce a sbrogliarsi egregiamente nel vero West con Tex. Hai un segreto speciale?
Corrado Mastantuono: Faccio fatica a inquadrarmi come realistico o umoristico o grottesco. Sono un disegnatore e ho il privilegio di fare cose molte diverse tra loro, così non rischio di annoiarmi.

BumbumQuali difficoltà incontra nel passare da un genere all’altro un autore capace di riuscire sia nel genere comico che nel realista?
Corrado Mastantuono: Per impadronirmi della storia e dei suoi personaggi mi servono in media quattro, cinque giorni. Il passaggio tra i due stili un tempo era travagliato e a volte involontariamente comico. Non era raro incontrare personaggi realistici con movimenti esageratamente molleggiati o vignette di Topolino con tratteggi stilisticamente incoerenti. Agli inizi, oltre alla difficoltà in sè, c’era una fatica per realizzare cose che, al di là dei generi, conoscevo poco. Con un po’ di esperienza è diminuito anche lo sforzo di cambiare registro.

E quali sono le tue fonti d’ispirazione, vista la tua produzione così varia?
Capa de MandrakeCorrado Mastantuono: Nessuno inventa nulla da zero e io, come tutti, ho avuto influenze e amori importanti per la mia formazione. Spero di avere avuto sufficiente lucidità per forgiare e plasmare quelle influenze facendole diventare un arricchimento e non un limite. Spero che il mio sia uno stile che abbia sempre bisogno di evolversi. Ho bisogno di cambiare, di continuare a vedere cose che mi piacciono per capirne i segreti e carpirne il fascino. Invecchierò quando non avrò più voglia di sperimentare, di tirar fuori le possibilità ancora inespresse.

Ti sei abituato ad essere soggetto ad alterazioni imposte dagli sceneggiatori ai tuoi lavori ? E d’altra parte, hai talvolta voglia di cambiare qualcosa in una sceneggiatura?
Capa de Miki #29Corrado Mastantuono: Gli sceneggiatori, a meno che non siano anche curatori di serie, non hanno la possibilità d’intervenire sul lavoro del disegnatore. Noi si, eh, eh! Io personalmente intervengo solo se ritengo la sequenza poco chiara e di difficile comprensione. Altrimenti sono molto rispettoso del lavoro altrui e, nei limiti del possibile e delle mie scelte stilistiche, cerco di seguire la descrizione in sceneggiatura al dettaglio.

Página do Tex GiganteCome procedi nella creazione? Fai una pagina completa e dopo passi all’altra? E quali strumenti di lavoro utilizzi?
Corrado Mastantuono: In genere preferisco completare l’intera storia a matita prima di affrontarla a inchiostro di china con pennino e pennello. Questo per una ragione strettamente pratica. Il responsabile della redazione ha il tempo di visionare i disegni a matita dell’intero episodio. In caso di rimaneggiamenti le correzioni saranno più agili e indolori. Non mi servo di storyboard ne di disegni preparatori. Disegno direttamente sulla tavola, progressivamente, una vignetta dopo l’altra, partendo da quella in alto a sinistra a scendere. Il mio lavoro è quasi maniacale tanto che non posso saltare una vignetta ne lasciarla incompleta prima di passare a quella successiva.

Página expostas no Salão de Moura 2007Quanto tempo impieghi per disegnare una tavola? Hai degli orari? Come si articola una tua giornata tipo fra lavoro, letture, tenerti informato, ozio, vita familiare?
Corrado Mastantuono: Sveglia alle 8,00/8,30. Intorno alle nove sono sul tavolo di lavoro dove rimango inchiodato fino alle 14,00. Mangio qualcosa e alle quattro mi rimetto a lavoro fino almeno alle 20,30. Così tutti i giorni, sabato compreso.

E i tuoi progetti per il futuro? Puoi anticiparci qualcosa?
Corrado MastantuonoCorrado Mastantuono: In Italia è appena uscito un mio libro “Heidi e altri Flash”, una raccolta di materiale grottesco pubblicato su varie riviste negli ultimi quindici anni. Quest’anno, oltre al solito lavoro per Disney e Bonelli, dovrei realizzare una storia a colori per Dylan Dog. Con la chiusura parziale degli Humanoides Associés, la pubblicazione in Francia è un’incognita. Ho due progetti di cui uno umoristico finito (orfano appunto del ridimensionamento degli Humanoides) e uno realistico con la sceneggiatura completa. Spero trovino una collocazione quanto prima.

Kit Carson e Tex cavalgandoPer chiudere il discorso, puoi farci un’analisi dell’evoluzione della tua carriera?
Corrado Mastantuono: Ho collaborato a testate storiche disegnando Topolino, Tex, Diabolik, Nick Raider, Yellow Kid, Magico Vento e altro ancora. Sono arrivato dove mai avrei sperato. Di questo ringrazio chi ha creduto in me quando annaspavo nei gorghi impersonali dell’anonimato e la sorte che mi destinato dita sensibili e occhi ladri.

Quali fumetti leggi attualmente ovvero con quali ti identifichi maggiormente?
Corrado Mastantuono: Molti del panorama Italiano e francese. Qualcosa della produzione supereroistica USA. Non colleziono serie e scelgo solo in relazione a chi disegna, sai per quanto riguarda gli albi che i libri a fumetti. Ci può essere la più bella storia mai scritta ma se è accompagnata da un disegno mediocre non mi avrà mai.

Mágico VentoOltre ai fumetti, quale tipo di libri leggi? E quali sono le tue preferenze nel campo del cinema e della musica?
Corrado Mastantuono: Herman Hesse, Pirandello, Benni, Queneau… L’ultimo che ho letto “Prima pagare, poi ricordare” di F. Scozzari. Pink Floyd, Beatles, Dire Straits, Paul Simon, De Gregori… L’ultimo CD comprato “Anime Salve” di Fabrizio De Andrè e l’ultimo film “Ratatuille” della Pixar.

Caro Corrado, a nome del blog portoghese di Tex ti ringraziamo moltissimo per l’intervista che ci hai così gentilmente concesso
.
Corrado Mastantuono: Un caloroso saluto a tutti quelli che mi hanno seguito in questo delirio.

(Cliccare sulle immagini per vederle a grandezza naturale)

7 Comentários

  1. Zeca, Zeca, tu vali molto di piu´ di CRISTIANO RONALDO, lasciatelo dire… E di quell´altro che a tempo perso fa l´allenatore.

    Molto bella questa rivisitazione dell´ormai mitica cover 400 del maestro di Casal di Pari.

    Due piccoli appunti, le orecchie del cavallo pero´ secondo me non dovrebbero stare cosi´ dritte ma un po abbassate perche´ senno mi ricordano un mulo e in secondo luogo i capelli di Tex sembrano il contrario di Mister No, brizzolati sopra e neri ai lati ma qui mi sbaglio io perche´ c´e´ la luna e si riflette sui capelli.

    CONTINUA COSI` CORRADO, SEI VERAMENTE MASTAN…TUONANTE!!!!!

    A proposito ,perche´ e stata rifatta quella cover? Per il blog, su richiesta di Zeca, per esplicita richiesta del MASTA oppure per qualche mostra/eventuale pubblicazione cartacea del nostro stakanovista Corrado?

    MICHELE PENSA CHE CORRADO SIA UN DISEGNATORE MASTAN…BUONO

  2. Mastantuono l’ho apprezzato molto su Magico Vento (sempre splendide e di effetto le sue cover) e sul Texone, sono sicuro che anche nella storia di Boselli, prevista per maggio, non deludera’ le nostre aspettative.

  3. Corrado Mastantuono e veramente uno grande !! Con artisti come lui, il fumetto non è pronto a morire….

  4. Stupende le tavole di Mastantuono, che da quel che vedo sta prendendo sempre più confidenza con Tex, migliorandosi ancora.

Deixe um comentário

O seu endereço de email não será publicado. Campos obrigatórios marcados com *