Intervista con Fabio Civitelli a proposito della sua participazione nel Festival MAB Invicta 2012 in Portogallo

Intervista di Manuel Espírito Santo con la collaborazione di Júlio Schneider (traduttore di Tex per il Brasile) e di Gianni Petino per le traduzioni e le revisioni.

Cosa ti ha convinto ad entrare nell’industria dei comics?
Fabio Civitelli: La passione. Ho sempre disegnato, fin da quando ero piccolissimo, grazie a mia madre che mi forniva costantemente di matite e fogli di carta, e appena ho imparato a leggere mi sono dedicato alla lettura dei fumetti, che mi sono sempre piaciuti moltissimo. Non leggevo Topolino o Paperino, come molti bambini della mia età: a me piacevano i fumetti western come Capitan Miki, Pecos Bill e soprattutto Tex! Era ovvio che provassi a farne più tardi la mia professione. Ero ancora al Liceo quando ho cominciato a mandare i miei disegni a riviste ed editori. Graziano Origa, titolare in quegli anni di un importante studio specializzato in fumetti, fu l’unico a rispondermi e ad apprezzare i miei disegni molto dilettanteschi. Grazie ai suoi consigli già nel 1974, alla fine del Liceo Scientifico, pubblicai il mio primo lavoro, un tascabile erotico. Da allora ho sempre lavorato come disegnatore, e fortunatamente il lavoro non mi è mai mancato.

Con quali tecniche lavori quando disegni?
Fabio Civitelli:
Sono un disegnatore molto tradizionalista: lavoro su carta formato A3 Fabriano o Winsor & Newton con matite dure (2H o 3H) poi ripasso tutto a pennello con i Winsor & Newton n. 1 e 3 e ultimamente anche con i pennelli Tintoretto n. 1 e 2. Per gli effetti di grigio la tecnica è un po’ diversa: uso pennelli piatti di setola dura da olio che uso premendoli sulla carta, poi ritocco il tutto con pennarelli a pigmento n. 0,2 o 0,4. Certe sfumature le faccio anche con la penna a china Rotring n. 0,1. Nella costruzione delle vignette mi ispiro molto al cinema western, infatti stampo dei fotogrammi con il Mac e me li studio attentamente, e per i paesaggi e gli effetti di luce guardo molto i grandi fotografi paesaggisti americani.

Quali tipi di libri ti piacciono di più?
Fabio Civitelli: Leggo ancora molti fumetti, soprattutto della Bonelli, e Tex continua ad essere il mio preferito. Riguardo ai libri, fin da ragazzo sono stato un appassionato di fantascienza, e ne ho letta tanta, dai classici ai nuovi autori, dei quali apprezzo soprattutto Robert J. Sawyer.
Mi piacciono anche alcuni scrittori italiani, tra cui Andrea Camilleri, di cui ho letto 35 (!) romanzi e Gianrico Carofiglio. Leggo poi molti libri di fotografia, altra mia grande passione, e anche alcune riviste di tecnica fotografica ma soprattutto di immagini. Ogni tanto mi concedo anche qualche bel Western, infatti adesso sto leggendo la raccolta di tutti i racconti di Elmore Leonard.

Sei già venuto a Porto prima? Se rispondi negativamente: quale atmosfera pensi che troverai?
Fabio Civitelli: Nella mia ultima visita in Portogallo, nel Settembre dell’anno scorso, era prevista una visita alla città di Porto, ma purtroppo l’aereo arrivò con più di quattro ore di ritardo, e non riuscii a vederla. Mi è dispiaciuto molto, perché so che è una città bellissima e spero quest’anno di riuscire a visitarla bene e di fare anche delle belle fotografie.

(Cliccare sulle immagini per vederle a grandezza naturale)

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