Intervista a FABIO CIVITELLI nel JORNAL DE NOTÍCIAS (Portogallo)

Intervista condotta da Pedro Cleto, con la collaborazione di Gianni Petino e Júlio Schneider per le traduzioni e revisione.

Fabio CivitelliChe posto ha avuto il fumetto – soprattutto il “Bonelli” nella tua infanzia?
Fabio Civitelli: Già nei primi anni sessanta, ero un bambino di sette otto anni, mi ero appassionato ai fumetti, la cui lettura rappresentava a quei tempi uno dei miei passatempi preferiti: incredibilmente quello che più mi appassionava era proprio Tex, al quale affiancavo Capitan Miki e Blek Macigno, entrambi della EsseGesse. Questi ultimi crescendo li abbandonai, giudicandoli troppo infantili, mentre Tex ho continuato a leggerlo fino ad oggi!

Hai avuto una formazione artistica? Di che tipo?
Fabio Civitelli: Non ho avuto nessun tipo di formazione scolastica specifica: ho frequentato il Liceo Scientifico di Arezzo, continuando però a coltivare quotidianamente la mia passione per il disegno. Il mio sogno è sempre stato diventare un disegnatore professionista.

Come sei arrivato a diventare disegnatore di fumetti? Per vocazione o per caso?
Fabio Civitelli: Negli anni settanta cominciarono a uscire molte riviste di fumetto d’autore che leggevo avidamente cercando di assimilare le nuove tendenze del fumetto: grazie ad una di queste entrai in contatto con Graziano Origa che gestiva un noto studio a Milano. È stato Origa il mio primo, vero maestro e grazie a lui già all’età di diciannove anni ho potuto cominciare a lavorare, soprattutto nel settore dei fumetti tascabili, erotici e horror. Eravamo nel 1974 e soltanto dopo cinque anni sono riuscito ad entrare alla Bonelli, con la quale è iniziata una bellissima collaborazione che prosegue felicemente tuttora.

Tex Willer por Fabio CivitelliIl fumetto della SBE è sempre stato il tuo obiettivo oppure avresti preferito fare il cosiddetto “fumetto d’autore” come Pratt, Battaglia, Toppi, Manara?
Fabio Civitelli: Come ho detto, ho seguito molto il “fumetto d’autore”, ma realisticamente mi sono sempre considerato un autore “popolare”. Fortunatamente, negli anni, questa distinzione è venuta a cadere, e io ne sono molto contento, perché anch’io per quanto possibile ho cercato sempre di portare la voglia di sperimentare e innovare nel fumetto popolare, che pure ha esigenze maggiori riguardo alla produttività e alla puntualità della consegne.

Secondo te quelli della Bonelli sono una forma “minore” del fumetto?
Fabio Civitelli: Oggi la Casa Editrice annovera tra le sue fila talmente tanti talenti creativi da produrre fumetti di qualità straordinaria, e di generi così diversi da accontentare un po’ tutti i gusti dei lettori di oggi.

Sempre secondo te sono in molti a considerarli così?
Fabio Civitelli: Come precisa scelta editoriale, la Bonelli si è sempre preoccupata di offrire un prodotto di qualità ad un pubblico il più vasto possibile, raggiungibile soltanto con la distribuzione nelle edicole, mentre il fumetto diciamo “sperimentale” vive nel mercato delle fumetterie e conta poche migliaia di lettori. Comunque sono sempre di meno quelli che considerano la nostra produzione “minore”: fortunatamente oggi si guarda molto alla sostanza delle storie che leggiamo, e il livello degli albi Bonelli è sempre molto alto, oltretutto con un costo assolutamente competitivo.

Tex por Fabio CivitelliIl personaggio di Tex è stata una tua scelta personale o ti è stato imposto?
Fabio Civitelli: Il mio ingresso nello staff di Tex è stato deciso da Sergio Bonelli in persona e all’inizio mi sentii un po’ intimorito dall’impegno che questo comportava, anche considerando il fatto che non avevo mai disegnato fumetti western. Ma Tex è un personaggio che ho sempre amato come lettore e piano piano, acquistando sicurezza e conoscenza del west, mi sono talmente appassionato che non ho per adesso intenzione di lavorare a nient’altro.

Quali ambizioni avevi o hai all’interno della SBE, soprattutto in relazione a Tex?
Fabio Civitelli: Più che di ambizione parlerei di obiettivi: quello di lavorare sempre al meglio delle mie possibilità per accontentare in primis il mio editore, e poi le centinaia di migliaia di nostri lettori, sempre molto attenti ed esigenti.

Cosa ti piace maggiormente in Tex?
Fabio Civitelli: Il carattere forte, deciso, poco disposto a compromessi.

E cosa ti piace di meno?
Fabio Civitelli: Il fatto che oggi Tex sia un po’ meno forte, meno deciso e più disposto a compromessi di una volta.

4 pards por Fabio CivitelliCosa hai provato quando sei stato scelto per disegnare la storia commemorativa dei 60 anni di Tex?
Fabio Civitelli: Per me è stato un grande onore: Sergio Bonelli mi ha detto di considerarlo il giusto riconoscimento per i ventitre anni che finora ho dedicato a Tex, e quindi un grande impegno per realizzare il miglior lavoro possibile, anche calibrando il disegno in funzione del colore che poi vi sarà applicato.

Come vengono considerati in Italia i disegnatori di Tex nei confronti, ad esempio dei già citati Pratt, Battaglia, Toppi o Manara?
Fabio Civitelli: Come ho già detto non ci sono più pregiudizi sui disegnatori delle testate popolari: ogni autore viene giudicato per quello che produce, e noi abbiamo una vastissima platea che può giudicare il nostro lavoro, e che è sempre molto benevola con noi.

I tuoi disegni originali sono di proprietà tua o della SBE?
Fabio Civitelli: Gli originali sono proprietà dell’autore, e gli vengono restituiti dopo la pubblicazione: Recentemente alcune delle mie tavole sono state messe in vendita da Sergio Pignatone, titolare della Casa Editrice e Casa d’Aste “Little Nemo” di Torino alla quale si può rivolgere chiunque desideri acquistare un mio disegno originale (http://www.littlenemo.it/). Lo stesso Pignatone ha pubblicato una mia monografia intitolata “IL WEST SECONDO CIVITELLI” che ripercorre tutta la mia carriera e presenta anche delle opere inedite.

Tex e Dinamite por Fabio CivitelliSei libero di esporli a tuo piacimento?
Fabio Civitelli: La Sergio Bonelli Editore non soltanto permette l’esposizione delle tavole dei vari autori, ma collabora spesso con gli organizzatori delle varie mostre, certa che queste iniziative possono fare soltanto del bene al mondo del fumetto.

In Italia ci sono molte “Mostre” dedicate ai fumetti della SBE?
Fabio Civitelli: La Casa Editrice partecipa in prima persona alle più importanti mostre mercato italiane con esposizione di tavole e presentazioni di autori, in più praticamente tutti gli anni si svolge qualche grossa mostra tematica sui vari personaggi.

Cosa ti aspetti relativamente al Salão de BD de Moura?
Fabio Civitelli: A Moura troverò sicuramente molti lettori appassionati ed attenti, capitanati dal mitico Josè Carlos Pereira Francisco, ai quali mostrerò volentieri i miei ultimi lavori ancora inediti, comprese le prime 35 tavole della storia speciale dei 60 anni, e dai quali mi aspetto critiche, consigli e suggerimenti.

(Cliccare sulle immagini per vederle a grandezza naturale)

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