Purple Rider, uma origem canadiana para Tex?

Three Aces Comics nº 54Por Sandro Palmas [1]

Uma pista canadiana para Tex?

A capa que se vê aqui ao lado, não é a capa de nenhuma edição internacional de Tex. Trata-se, pelo contrário, de um “comic-book” publicado no Canadá nos anos 40 do século passado.

Este Three Aces Comics é um volume editado em Setembro/Outubro de 1946, pela Anglo American Publishing de Toronto.

Ou seja, foi publicado precisamente dois anos antes daquele dia 30 de Setembro de 1948, cujas bancas italianas tinham à venda a primeira edição (ainda no formato striscia) de Tex.

The Purple Rider

Three Aces Comics nº 53Aquele que aparece na revista canadiana, desfolhando-a, é um estranhíssimo cowboy, de nome ainda mais estranho, Purple Rider, que se mostra assaz semelhante ao nosso ranger, não fosse por um estilo gráfico que a passos desemboca no humorístico, seguindo provavelmente a experiência de Will Eisner, como recorda Luca Boschi no seu blogue, no qual, é desvendada esta curiosidade!

A semelhança gráfica entre as duas personagens é verdadeiramente impressionante, a ponto de poder haver quem questione se Galep possa ter sido inspirado por este Purple Rider, copiando a camisa amarela com os dois bolsos, o lenço negro ao pescoço, as luvas… pois só os traços somáticos, de facto, parecem ser os únicos a não coincidirem com aqueles do “primeiro” Tex!

(Para aproveitar a extensão completa das imagens acima, clique nas mesmas)
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[1] (Texto publicado originalmente no Tex Willer Forum, em 26 de Fevereiro de 2009)

5 Comentários

  1. Caramba!!!

    Se não lesse no artigo, juraria mesmo que era o texano favorito da Italia. 😮

    Excelente artigo.

    Abraço. 🙂

  2. Impressionante a semelhança. Será que não é mera coincidência? Bem o importante é que o nome é feio (Purple Rider) mas é faroeste, e inspirando ou não, temos hoje em dia a nossa revista Tex. Obrigado Galep.

  3. Nao pode ser coincidência. O Galep deve ter mesmo tido contato com o Purple Rider. Uma pequena inspiração!

  4. Ogni tanto esce fuori qualcuno che vorrebbe far sembrare il nostro Tex una copia di qualche altro eroe di carta come è successo qualche tempo fa con Tex Thorne il fumetto americano… ma andiamoci piano a fare clamore e a trovare per forza “un’ispirazione”! Non basta un cappello un foular e una camicia gialla per far dire che Tex è stato una copia!
    …per quel che posso testimoniare (e mi occupo di Tex e della sua storia da più di 30 anni) a favore della originalità assoluta del Tex di Galep c’è soltanto da fare due importanti riflessioni:
    – primo nel 1948 (negli anni di crisi del dopoguerra) non era facile procurarsi del materiale da visionare o “copiare” (la gente non conosceva il mare pur abitando a 20 kilometri da esso!) figuriamoci poi i fumetti stranieri!
    – secondo parlando più volte direttamente con lo stesso Galleppini egli mi ha sempre detto che le sue uniche fonti d’ispirazione erano state il volto di Gary Cooper e i film western dell’epoca (e non è un caso che moltissimi eroi del tempo si somigliassero, in quanto derivavano tutti da quella matrice, (magari anche l’autore di questo Purple Rider ha visto gli stessi film!cosa molto probabile, basta un cappello largo, un foular, jeans e stivali ed è fatto il cow-boy!). Inoltre è noto che Tex era nato come fumetto di “riempimento” perciò poco curato nel dettaglio tanto che Galep lo realizzava di notte nel poco tempo libero che gli lasciava la produzione di Occhio Cupo e lo documenta il fatto che contrariamente a quanto detto nell’articolo il primo Tex (e questo i veri fans di Tex lo sanno) vestiva si con cappello, foular e camicia gialla, ma era una camicia con le frange e i jeans erano stretti con gli stivali che erano quelli con il risvolto di… Occhio Cupo!!! Addirittura pochi sanno che della prima striscia l’autore aveva assemblato un menabò (per vedere se funzionava!) ritagliando delle vignette da un albo di Molino.
    Quindi perchè dubitare della parola dello stesso Galep?
    Sapendo che lo stesso disegnava guardando dal vivo da quando aveva 10 anni!
    Tex è stato e resta un prodotto unico… può somigliare ad altri come altri possono somigliare a lui ma è una casualità! Una cosa è certa Tex resta Tex dalle origini… a oggi, una “copia” non sarebbe mai diventato il fumetto italiano più letto nel mondo!

  5. Be, quando parli di “veri fans” mi ci metto dentro anch’io (non capisco, per caso esistono falsi fans?): Tex non aveva nessuna la camicia gialla ma arancione, le frange sono durate meno di 30 secondi, così come gli stivaletti di cui parli.
    I fumetti americani erano regolarmente pubblicati in Italia già prima della guerra; quelli come Purple Rider (Canada), ed altre pubblicazioni “minori”, venivano regolarmente importati dagli editori, in maniera diciamo privata.
    In quanto alle “copie” direi che è possibile che esse abbiano più successo degli “originali”… basta vedere Un Al Bano e Jackson.
    Detto questo, e rimarcato il fatto che quel famoso menabò fatto con disegni di Milino fu fatto fuori dalla striscia, come sanno tutti, nessuno dubita della parola di Galep. In fin dei conti non capisco cosa ci sia stato di male a vedere qualche disegno per trarre ispirazione!!

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